Il diciassettenne Tommaso Mancini è conteso tra Juventus e Milan: scopriamo perché i due top club cercano di acquistare il gioiello del Vicenza.

Dopo Empoli e Juventus, anche il Milan è entrato nella corsa per l’acquisto di Tommaso Mancini. Il ragazzo, che compirà 18 anni il prossimo 23 luglio, ha fatto sfraceli nel campionato primavera ed ha già esordito in prima squadra nel campionato di Serie B. Inoltre si tratta di uno dei prospetti di maggior valore del nostro calcio, visto che è stato inserito in tutte le nazionali giovanili e attualmente è uno dei titolari della under 18, nonché prossimo titolare anche dell’under 19.

Rimanendo a Vicenza potrebbe giocare titolare in Serie C, facendo dunque un altro anno di apprendistato tra i professionisti prima di fare il salto in qualche altra squadra. Per lui, però, si è già mosso l’Empoli che lo porterebbe in Serie A con buone chance di giocare qualche partita già a partire dalla prossima stagione. Si è mossa anche la Juventus che però lo inserirebbe nell’under 23, dunque in quel caso rimarrebbe in Serie C. Infine c’è il Milan, squadra in cui andrebbe a giocare inizialmente nella Primavera di Ignazio Abate. Non è escluso però che i rossoneri lo prendano per girarlo in prestito, magari proprio all’Empoli, consentendogli di accumulare esperienza in A per poi riprenderlo l’anno successivo.

Il prezzo stabilito dal Vicenza è di 3 milioni di euro, ma non è escluso che chi riuscirà a prenderlo possa ottenere uno sconto dato che il contratto attuale scade al termine della stagione prossima. Il perché in tanti cercano di assicurarselo è abbastanza palese. Tommaso è un attaccante dotato fisicamente (è alto 1,90 metri), forte nel gioco aereo e bravo nel far salire la squadra, ma anche molto veloce e in possesso di un’ottima tecnica di base. Proprio questa tecnica gli è valsa il paragone ormai abusato con Ibrahimovic, etichetta che viene affibbiata ormai ad ogni centravanti che abbia un tasso tecnico discreto (Scamacca e Lucca due degli ultimi esempi). Il potenziale del ragazzo è dunque enorme, ma si tratta ancora di un diamante grezzo ed ha bisogno di giocare e fare esperienza per maturare ed esprimere il potenziale che tutti gli riconoscono.

Di scapa

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