tunnel

Saper fare un tunnel all’avversario nel gioco del calcio non è nelle corde di tutti. Solitamente riescono in questa giocata i calciatori più tecnici, che evitano la marcatura dell’avversario facendogli passare la palla sotto le gambe.

Sono tanti i tunnel che hanno fatto la storia del calcio. Basti pensare a Tomas Carlovich, il centrocampista argentino venuto a mancare nel 2020 che fece impazzire i tifosi con un doppio tunnel (muovendo la palla prima in avanti e poi indietro), ma anche Omar Sivori, che mandava in tilt gli avversari proprio con il tunnel (c’è chi dice che lo inventò proprio lui).

Ma come si dice tunnel nelle altre lingue? In Inghilterra il termine utilizzato per indicare la palla che passa sotto le gambe è nutmeg, vale a dire “noce moscata”: dagli anni ’40, infatti il termine è anche sinonimo di inganno e intelligenza perché alcuni commercianti mischiavano le noci moscate in legno con quelle originali (che costavano troppo) per ingannare gli acquirenti. Tuttavia, i testicoli vengono anche chiamati nutmeg: non a caso nel tunnel la palla passa proprio sotto i genitali.

In Germania si usa invece tunnel, anche se vengono utilizzati di tanto in tanto Gurkerl (piccolo cetrilo, usato anche in Austria) e Panna, per via di un gioco nato in Suriname nei primi anni 2000 che prevede proprio il tunnel. In giapponese si usa mata nuki, che vuol dire letteralmente punzonatura all’inguine, mentre in Malawi si dice Kalulu (“il coniglio”). Anche in Portogallo si usa tunnel (ma anche cueca, che vuol dire mutande), mentre in Francia il tunnel viene identificato come petit pont (piccolo ponte).

In Argentina e Spagna viene chiamato caño (tubo), túnel (tunnel), or cocina (cucina).Infine, in Brasile vengono utilizzati molti termini per indicare il gesto calcistico: si va da caneta (penna) a janelinha (piccola finestra), rolinho (piccolo rotolo), ovinho (piccolo uovo), fino ad arrivare a tabaca.

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