Talento cristallino del calcio spagnolo e vanto della cantera del Barcellona, Bojan sembrava destinato alla grandezza ma non è mai sbocciato: cosa fa oggi?

Nel 2007 il Barcellona era sulla cresta dell’onda ed aveva raggiunto il tetto d’Europa e del mondo grazie ai talenti fatti crescere nella sua cantera: Messi, Pique, Xavi, Iniesta, Busquets, Pedro, Valdes erano tutti titolari in una squadra che dominava in Spagna e in Champions erano tutti prodotti del settore giovanile. Nella stagione 2007-2008, con Rijkaard, esordisce il giovanissimo Bojan Krkic, 17enne talento della cantera per cui il tecnico olandese stravede. A settembre debutta in Liga e a ottobre in Champions, divenendo il più giovane esordiente della massima competizione europea.

L’attaccante stupisce per la qualità tecnica, la capacità nel dribblare il diretto avversario e la rapidità di esecuzione. Sembra a tutti di rivedere l’esordio di Messi e quale giorno dopo, il 20 ottobre 2007, segna il suo primo gol da professionista rubando proprio all’illustre predecessore il record di più giovane marcatore della Liga. In Spagna parlano di fenomeno, di talento puro, di fuoriclasse e presto Krkic viene etichettato come “Il nuovo Messi“. Rijkaard lo schiera con sempre maggiore continuità e Bojan gioca come un veterano, alimentando le enormi aspettative nei suoi confronti. Quell’anno, contro il Valladolid, fornisce la sua prestazione migliore: doppietta e due assist per il 4-1 finale, una prestazione mostruosa per un ragazzo di soli 17 anni.

Bojan conclude la stagione d’esordio con 10 reti in 31 presenze, numeri che nemmeno quel fenomeno di Messi era riuscito a raggiungere nella sua prima stagione completa. La sua parabola ascendente si ferma già l’anno dopo, visto che con Guardiola in panchina ha meno spazio in campo, ma soprattutto è inserito in uno schema di gioco che non favorisce le sue caratteristiche. Nel complesso finirà le successive tre stagioni in doppia cifra, ma il minutaggio in campo scende di anno in anno e l’attaccante sceglie di andare via da Barcellona.

Arriva alla Roma e tutti nella Capitale ricordano le sue giocate, dunque ci sono anche qui grandi aspettative. L’attaccante spagnolo è titolare fisso, ma non convince e dopo una sola stagione viene ceduto al Milan. A Milano Bojan riesca a fare addirittura peggio della stagione precedente e per lui comincia un lento ma inesorabile declino verso il dimenticatoio. Giocherà con Ajax, Stoke City, Mainz e Alaves, prima di decidere a soli 28 anni di andare a giocare in campionati meno impegnativi. Si trasferisce nella MLS, al Montreal, campionato in cui il meno quotato Giovinco aveva fatto per anni il bello e cattivo tempo, ma anche lì non riesce ad incidere. Nella scorsa stagione ha giocato solamente sei mesi con il Vissel Kobe, squadra giapponese, ma da gennaio di quest’anno è svincolato e senza squadra. Bojan è ritenuto unanimemente come uno dei maggiori talenti sprecati degli ultimi anni, un potenziale fenomeno scomparso inspiegabilmente nel nulla.

Di scapa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *