L’attaccante argentino dice addio al calcio dopo l’ultima stagione giocata  alla Sambenedettese e ringrazia i tifosi per averlo sostenuto in questi anni di alti e bassi.

Nato a Buenos Aires il 3 aprile del 1984, Maxi Lopez era considerato uno dei talenti più importanti del calcio argentino. Dotato di un fisico imponente, di una buona progressione e di una tecnica da seconda punta, Maxi viene fatto esordire a 17 anni dal River Plate. Con gli argentini giocherà 3 stagioni in cui metterà insieme 16 reti in 70 partite, alcuni assist e giocate di grande qualità, un biglietto da visita niente male per un ragazzo di appena 20 anni. In quel lasso di tempo sarà anche la spalla di Carlos Tevez nell’Argentina che vince il Sudamericano Under 20 del 2003.

Sul suo talento scommette il Barcellona e per un momento tutti hanno pensato che fosse l’inizio di una grande storia di sport: esordisce in Champions League negli ottavi contro il Chelse e segna il gol del 2-1 da subentrante. Sarà però il punto più alto della sua esperienza al Barça, visto che nel successivo anno e mezzo troverà poco spazio e nell’estate del 2006 verrà ceduto al Maiorca. Qui troverà lo spazio che non gli è stato concesso in Catalogna, ma i risultati sportivi saranno inferiori alle aspettative e le sue prospettive ridimenzionate. Volerà in Russia per giocare al Cska di Mosca, ma nell’anno e mezzo passato in est Europa non riuscirà a lasciare il segno.

A quel punto la sua carriera sembrava finita, ma tornato in Sud America, Maxi Lopez riaccende i riflettori su di lui giocando una stagione da grandissimo goleador al Gremio (17 reti in 41 partite). Il cambio di rotta sembra dato dal cambio di ruolo: Maxi gioca come centravanti e non più come seconda punta o esterno. Lo prende il Catania nel gennaio del 2010 ed in mezza stagione piazza 11 reti in 17 partite). Sembra l’inizio della definitiva e tanto attesa consacrazione, ma l’anno dopo non riesce a ripetere le stesse prestazioni e quello dopo ancora, al Milan,  conferma di non essere adatto alle grandi piazze.

Il fallimento al Milan è l’inizio di una parabola discendente che lo vede girovagare senza successo in varie parti d’Italia (Genova, ancora Catania, Verona, Torino, Udine). Persino il ritorno in Brasile non è fortunato come la prima parentesi e gli ultimi due anni lo hanno visto protagonista in serie B con il Crotone e in C con la Sambenedettese. Conclusa la stagione Maxi ha annunciato il proprio ritiro dal calcio agonistico con un bel messaggio su Twitter: “Grazie a tutti per avermi aiutato a realizzare il mio sogno. E’ stato un viaggio bellissimo”.

 

Di scapa

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