La storia dell'Inno della Serie A

Quando pensiamo alla Champions League, pressoché automaticamente il pensiero va all’inno della competizione, divenuto talmente tanto popolare che i tifosi che hanno la fortuna di poter assistere alla propria squadra parteciparvi tendono a concluderlo e renderlo ancor più epico.

Non sappiamo se succede nelle altre parti d’Europa, ma per certo succede in Italia, dove d’altra parte abbiamo trasformato l’inno nazionale aggiungendo un “sì” finale che dà parecchia carica ma non crediamo esistesse nelle intenzioni di Mameli.

Succede in Italia, dove il grido finale “the chaaaampioooons” è capace di scatenare un vero e proprio terremoto (come riportato a Napoli dall’Osservatorio del Vesuvio in occasione di una gara casalinga dei partenopei contro il Benfica nel settembre del 2016).

Succede in Italia, dove dal 2015 anche la Serie A ha un inno, che però purtroppo non ha la stessa verve dell’inno della Champions né dell’inno di Mameli.

Ma cosa sappiamo dell’inno della Serie A?

Se Il Canto degli Italiani (questo il nome ufficiale dell’Inno d’Italia) è stato scritto da Goffredo Mameli nel 1847 e Inno della UEFA Champions League è stato composto da Tony Britten nel 1992, l’Inno della Serie A è stato composto nel 2015 da Giovanni Allevi, su commissione dell’allora presidente di Lega Maurizio Berretta.

La prima volta dell’inno della Serie A

Intitolato O generosa e presentato ufficialmente il 27 luglio 2015 all’Expo di Milano, in occasione del sorteggio per il calendario del campionato seguente, fu eseguito per la prima volta l’8 agosto, prima della gara di Supercoppa italiana tra Juventus e Lazio: fu l’ultima gara della competizione disputata in Cina (a Shangai) e fu vinta dai bianconeri per 2-0.

Da allora l’inno viene suonato prima dell’inizio di ogni incontro della Serie A, in una versione ridotta, mentre la telecamera inquadra i giocatori destinati a scendere in campo.

Ma cosa dice l’inno della serie A? È un quesito che in molti si sono chiesti / si chiedono quando allo stadio (o davanti alla tv) attendono che la partita inizi.

Ebbene, dice tante cose, ma non in italiano: il testo è infatti in latino e in inglese e – Wikipedia dixit (a Wikipedia vi rimandiamo se volete leggere il testo) – “richiama i valori di virtù sportiva e nobiltà d’animo”.

Perché i tifosi fischiano l’inno della serie A?

Concludiamo questo post dedicato all’inno della serie A (che vi proponiamo in coda) per rispondere ad un altro quesito: in molti avranno infatti notato che i tifosi tendono a fischiare l’inno della serie A.

Non è contro l’inno in sé, né contro Giovanni Allevi. Piuttosto la riteniamo una protesta in toto contro il sistema, contro il calcio moderno (un po’ come i fischi che accompagnano lo speaker che dà indicazioni ai tifosi ospiti sulle misure da seguire per lasciare lo stadio).

Interessanti in tal senso le parole di Valter De Maggio, voce di Radio KissKiss, riportate nel 2018 da areanapoli.it: “Mi è arrivato un messaggio di un tifoso, scrive che i fischi non sono per la musica e nemmeno per la canzone, ma è una forma di dissenso verso la Lega Calcio“.

Di admin

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