Lautaro Martinez è stato in questi anni un punto di forza dell’Inter, ma l’argentino potrebbe essere ceduto in estate per monetizzare e rafforzare la squadra con nuovi innesti.

Nonostante la vittoria sofferta di ieri contro la Juventus, a Milano ci sono grossi dubbi sull’affidabilità di questa squadra e dell’allenatore per la volata scudetto con Milan e Napoli. I partenopei hanno vinto bene contro l’Atalanta e si sono confermati in gran forma, mentre il diavolo scende in campo questa sera contro il Bologna per mantenere le tre lunghezze di vantaggio sulle due dirette avversarie. Ciò che fa temere un finale non all’altezza è l’incapacità della squadra di essere propositiva e concreta in fase offensiva. Il calo di rendimento lo si è visto soprattutto in avanti, dove Lautaro Martinez e Dezko faticano a fare la differenza come ad inizio campionato.

Proprio l’argentino ieri è stato uno dei peggiori in campo. Nervoso sin dal primo minuto, ha rischiato grosso con un’entrataccia su Locatelli e nel resto dell’incontro è stato l’ombra di sé stesso. Fresco di rinnovo, il “Toro” ha tanti estimatori all’estero e date le note difficoltà della società non è escluso che venga fatto partire già in estate. Su di lui c’è da tempo l’Atletico Madrid, squadra in cui, per caratteristiche tecniche e caratteriali si adatterebbe facilmente. L’argentino però piace anche alla Premier ed in particolare Arsenal e Tottenham starebbero sondando il terreno con l’Inter.

Difficile, tuttavia, che i club interessati inizino a trattare sulla base di una richiesta economica di 80 milioni di euro. L’Inter ha infatti fissato il prezzo dal quale partire, ma potrebbe anche abbassare le pretese, specie se il finale di campionato di Martinez dovesse essere sul livello delle ultime partite. Cederlo d’altro canto sarebbe un danno per l’Inter, poiché dopo Lukaku perderebbe un altro big in attacco difficile da sostituire. Tuttavia con 80 o più milioni da spendere sul mercato si potrebbe puntare su giovani di talento da far crescere per avviare un progetto economicamente più sostenibile e nel medio-lungo termine vincente.

Di scapa

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