C’era un Baggio, di nome Roberto, conosciuto in tutto il mondo.

D’altra parte, era talmente forte che gli fu assegnato il pallone d’oro.

E c’era un altro Baggio, di nome Dino, che di Roberto non era parente.

Per sua sfortuna, giocò negli anni di Roberto, e giunse dopo – essendo quattro anni più giovani.

Per di più, se Baggio Roberto era il Divin Codino, Dino Baggio era un grintoso e ben strutturato incontrista. Una vita da mediano, lavorando come Baggio 2.

Per questo, lo chiamavano Baggio 2. Ma, anche se forse non come Baggio 1, riuscì a prendersi discrete soddisfazioni – a livello nazionale ed internazionale.

Vinse tre Coppa Uefa ed è ad oggi il giocatore con più gol realizzati nelle finali di Coppa UEFA/Europa League (cinque reti per lui nell’atto finale della seconda competizione continentale per club) ma anche un oro con l’under 21 e un argento mondiale. Negli Stati Uniti, con Baggio 1 che faceva il bello e il cattivo tempo e falliva poi il rigore in finale a Pasadena, realizzò due importantissime reti per il prosieguo degli azzurri nella competizione, realizzando una rete contro la Norvegia nell’1-0 che di fatto consentì alla squadra di Sacchi di superare il primo turno e una rete nel 2-1 contro la Spagna. L’altra rete? Di Baggio 1.

Ha giocato per Torino, Inter e Juventus – ma cerrà ricordato soprattutto per il lungo periodo con la casacca del Parma (tra il 1994 e il 2000, per lui 172 gare coi ducali oltre che i succitati successi internazionali).

Dopo l’Emilia due stagioni complessive con la maglia della Lazio prima di due parentesi al Blackburn e all’Ancona, prima di chiudere con tre partite con la casacca della Triestina in B nella stagione 2005/06. Wikipedia gli attribuisce qualche gara in terza categoria con la casacca del Tombolo, squadra della provincia di Padova in cui frattanto mosse i primi passi prima di entrare nelle giovanili del Torino.

E proprio con una compagnia teatrale di Tombolo (la Va Pensiero) si darà al teatro, finita col calcio giocato. Nel 2008 recita al teatro Accademico di Castelfranco Veneto nei panni di un soldato romano ne La Passione di Cristo. Assieme a lui la moglie, Maria Teresa Mattei, ex ragazza di Non è la Rai e Buona Domenica.

Nel calcio, una esperienza ad inizio degli anni ’10: dal 2011 al 2012 ha ricoperto il ruolo di maestro della tecnica nelle giovanili del Padova – o almeno così ci riferisce Wikipedia.

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