burgnich ed helenio herrera

Sarti Burgnich Facchetti Bedin Guarneri Picchi Jair Mazzola Domenghini Suárez Corso.

Per i tifosi dell’Inter un vero e proprio mantra.

E’ l’undici (uno degli undici, il principale) capace di vincere all’inizio degli anni ’60 di vincere tre scudetti, due coppe dei campioni e due coppe intercontinentali, guadagnandosi l’appellativo di Grande.

Nella notte tra ieri e oggi, ha perso un altro pezzo: Tarcisio Burgnich, noto come Roccia per la prestanza fisica e per le difficoltà date agli avversari nel tentativo di superarlo, è morto ad 82 anni.

Nei giorni scorsi aveva accusato accusato un malore e questa notte è deceduto al San Camillo di Forte di Marmi, dov’era ricoverato.

Nato in Friuli, viveva ormai da anni in Versilia con la moglie.

Grande Inter: chi rimane di quella squadra che ha scritto la storia?

Nato a Verona nel 1941, ci lasciò lo scorso 20 giugno Mario Corso – centrocampista noto per il suo classico modo di battere le punizioni.

Ma Mariolino Corso è stato solo l’ultimo ad andarsene (prima di Burgnich, ça va sans dire)

Il primo ad andarsene fu Armando Picchi, morto prematuramente il 26 maggio del 1971 (esattamente 40 anni fa, quando si trovava ad essere l’allenatore della Juventus).

Ancora in vita della storica linea difensiva messa in piedi da HH è il solo Aristide Guarneri, mentre ci hanno lasciato anche il portiere Giuliano Sarti (il 5 giugno del 2017) e la bandiera Giacinto Facchetti (il 4 settembre 2006).

Ancora in vita buona il resto della squadra: il mediano Gianfranco Bedin, classe ’45 e campione d’Italia con la Beneamata anche all’inizio dei ’70, lo spagnolo Luisito Suarez, Sandro Mazzola, il brasiliano Jair da Costa e Angelo Domenghini (frattanto leggenda di Atalanta e Cagliari).

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