Correva la stagione 1962-1963. Più o meno una vita fa.

Dopo aver superato il Como al primo turno dopo i tempi supplementari, il Catania agli ottavi per 2-1, il Padova ai quarti per 2-0 e il Bari per 1-0, l’Atalanta si trovò a giocare a San Siro – quello stadio che diventerà la sede degli storici primi impegni in Champions League – la finale di Coppa Italia contro il Torino.

Davanti a 30000 spettatori, la compagine bergamasca si impone con un netto 3-1.

Autore delle tre reti per i nerazzurri Angelo Domenghini, esterno d’attacco (ma anche prima punta, in seguito) classe ’41.

Non ha nemmeno 22 anni, il calciatore nato a Lallio (piccolo comune della bergamasca) con la 7 sulle spalle decide l’incontro con un hattrick.

Un colpo di testa, un inserimento rapace con conclusione mancina ed un tiro a porta (quasi) vuota dopo aver scartato il portiere.

In seguito Domenghini vincerà (quasi) tutto il vincibile, soprattutto con la casacche dell’Inter e della Nazionale, ma non solo: nel 1969-70 vincerà anche lo storico primo (ed unico) scudetto del Cagliari.

Tornando all’Atalanta, vogliamo ricordare l’undici bergamasco sceso in campo quel 2 giugno del 1964:

Pizzaballa, Pesenti, Nodari, Veneri, Gardoni, Colombo, Domenghini, Nielsen, Calvanese, Merghetti, Magistrelli, Tabanelli.

Riuscirà l’undici di Gasperini a bissare questo grande, storico ed unico successo?

Ricordiamo come l’Atalanta sia giunta in finale di Coppa Italia in altre tre occasioni: nella stagione 1986/87, nella stagione 1995/97 e due anni or sono, quando poi vinse la Lazio.

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