Abbiamo scritto stamane della vittoria di Alfredo Trentalange nelle elezioni per stabilire il Presidente dell’AIA per i prossimi quattro anni.

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Subentrato a Marcello Nicchi (sconfitto dopo tre mandati e dodici anni al vertice dell’Associazione arbitrale), Trentalange ha subito rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha sottolineato la necessità di tornare a cooptare giovani arbitri:

“La prima cosa a cui tengo e alla quale voglio lavorare da subito è la creazione di un tavolo dei presidenti di sezione, in cui uno al fianco dell’altro si condividano le problematiche e i bisogni della base e dei territori. Perché bisogna partire dal problema che è quello del reclutamento, e dalla necessità di una svolta sulla formazione”.

Quindi, sulla necessità di cambiare approccio comunicativo, è possibile vedere il suo background da (ex) giornalista pubblicista: “Serve poi uno stile diretto oltre alla necessità che tutti gli organi tecnici parlino la stessa lingua. Gli arbitri parleranno di più in futuro? Dobbiamo farlo, sarà una cosa naturale, anche con i mass media, e sarà un rapporto reciproco, nel rispetto dei ruoli, con le metodologie appropriate. Ma dobbiamo assolutamente adeguarci a una comunicazione più efficace e più aperta”.

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