Con una doppietta ed una prestazione mostruosa, Romelu Lukaku ha trascinato l’Inter alla vittoria sulla Lazio ed al primato in classifica.

Già dopo la scorsa stagione nessuno sano di mente aveva più dubbi sulle qualità di Romelu Lukaku. L’attaccante belga è una forza della natura, un calciatore in grado di reggere tutto il peso dell’attacco da solo e di andare costantemente in doppia cifra. Ciò che sorprende del fuoriclasse dell’Inter è la qualità tecnica e la velocità che riesce a raggiungere nonostante una mole imponente che, in teoria, dovrebbe complicargli i movimenti. Per trovare un altro atleta che con quella stazza riesce a fare movimenti così veloci e complessi, bisogna cambiare sport: nel calcio nessuno è come lui, ma un paragone per eleganza e rapidità di movimenti nonostante il fisico imponente è assimilabile a Lebron James.

Se fino ad  ora si poteva trovare un difetto a Big Rom, era quello di non essere stato in grado di essere decisivo nelle gare importanti. Ieri, però, Lukaku ha zittito anche i più scettici con una prestazione da fuoriclasse che è valsa sia la vittoria contro la Lazio che il primo posto in classifica. Posizione che adesso potrebbe essere complicata da togliere ai nerazzurri: sia perché la Juve non è quella dello scorso anno, sia perché il Milan ha mostrato i primi segnali di cedimento. Inoltre le due principali avversarie hanno ancora gli impegni europei, mentre la squadra di Conte potrà concentrarsi solo sul campionato.

La doppietta di ieri è valsa a Lukaku anche un record personale: i 300 gol in carriera da professionista. Nella storia del calcio solamente due calciatori sono arrivati a questo incredibile traguardo prima di lui: Leo Messi (a soli 25 anni) e Cristiano Ronaldo (a 27 anni e qualche giorno in meno del Belga). Un traguardo che la dice lunga sulla capacità realizzativa di questo calciatore che oggi è all’apice della propria carriera e che, se accompagnato come si deve, potrebbe essere la punta di diamante di un Inter che torna a vincere in Italia e, chissà, anche in Europa.

Di scapa

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