Una foto iconica, dove si può intravedere una sorta di passaggio di consegne tra chi fece grande la Roma negli anni ’80, consentendole di vincere il suo secondo scudetto e di arrivare persino a sfiorare la Coppa dei Campioni, e chi ne diventò non solo il capitano, ma simbolo eterno, vincendo assieme alla Lupa un nuovo tricolore (il terzo giallorosso) e altri titoli.
Nell’immagine pubblicata anche dalla pagina Facebook “Calcio – Ultimi Romantici” i protagonisti sono lo storico presidente della Roma, Dino Viola, e un giovane talento dai capelli dorati, con indosso una giacca di jeans, emozionato alla vista del “patron”. Il periodo è quello di Natale, siamo nel 1990, ed è una delle ultime foto pubbliche di Dino Viola: il presidente comincerà a star male proprio dopo quelle festività natalizie, venendo poi a mancare nel gennaio 1991, un mese dopo lo scatto.
Francesco Totti, nel suo libro “Un capitano”, racconta quello scambio di battute tra lui e Viola, contornato dalla stretta di mano che compare nell’immagine.
“Tu sei Francesco, tutti mi dicono di te. Bravo, bravo. Quanti anni hai ragazzo?“, gli chiede il presidente. “Quattordici Presidente”, risponde prontamente Totti.
“Ecco, quattordici. Se continui così, dirò all’allenatore di farti debuttare in Serie A a sedici, appena il regolamento lo consente – promette Viola – Francesco…Totti, vero? Bravo, bravo. La Roma avrà bisogno di te”.
Dino Viola aveva visto fin troppo bene: 19 stagioni in giallorosso, 786 presenze tra campionato e coppe, uno scudetto, due Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, 250 reti in Serie A (307 in tutte le competizioni), oltre ad un Mondiale vinto con la Nazionale azzurra. In poche parole, Francesco Totti.