enrico albertosi

Campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del Mondo nel 1970 con la Nazionale italiana, ma anche vincitore di due scudetti (uno con il Cagliari e l’altro con il Milan), tre Coppe Italia (due con la Fiorentina e una con il Milan), una Coppa delle Coppe con i viola, senza dimenticare i riconoscimenti sul piano personale.

Stiamo parlando di Enrico Albertosi, detto ‘Ricky’, uno dei portieri italiani più forti di tutti i tempi: non a caso l’IFFHS (International Federation of Football History & Statistics) lo ha inserito tra i più forti portieri europei del ventesimo secolo (in 32esima posizione, ndr).

Albertosi – che compie proprio oggi 83 anni – ha cominciato la sua carriera nelle giovanili del Pontremoli e poi dello Spezia, prima di esordire in Serie D con i liguri. Nel 1958 il passaggio alla Fiorentina, con cui debuttò in Serie A nella stagione 1958-1959. Rimase in riva all’Arno fino al 1968, vincendo diversi trofei con i viola e diventando un idolo della tifoseria.

Nel 1968 il passaggio al Cagliari e la conquista dello storico scudetto nel 1969-1970, con allenatore Manlio Scopigno. Nel 1974 Albertosi indossa poi la maglia del Milan, contribuendo alla vittoria di un tricolore e di una Coppa Italia, prima di chiudere la carriera all’Elpidiense in C2.

In tutto furono 34 le presenze in Nazionale: con quattro Mondiali disputati Albertosi è secondo, dietro Buffon, tra i giocatori italiani con più partecipazioni alla competizione iridata, a pari merito con Bergomi, Cannavaro, Maldini, Rivera e Zoff.

Dopo il ritiro, nel 1984/1985 ha allenato per otto giornate la Vis Pesaro, ma quella rimarrà la sua ultima esperienza da tecnico. Nei primi anni 2000 ha collaborato con il Margine Coperta come supervisore per la preparazione dei portieri.

Oggi vive a Forte dei Marmi assieme alla sua seconda moglie, Betty, con cui ai tempi della sua esperienza al Milan gestiva a Milano il ristorante Tatum. Albertosi è anche nonno e ama passare del tempo con i suoi nipoti: di tanto in tanto si dedica al calcio, seguendo soprattutto le squadre in cui ha militato.

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