Gonzalo Higuain si è raccontato in una lunga intervista in cui ha denunciato le storture del mondo del calcio e le difficoltà che ha dovuto affrontare come uomo a causa dello sport che lo ha reso celebre.
Una carriera ricca di trofei, gol e soddisfazioni, ma anche di cocenti delusioni e momenti difficili. Gonzalo Higuain è stato ed è un calciatore fenomenale, dotato di colpi da fuoriclasse ma anche di una fragilità che gli ha impedito di esprimersi al meglio. Cresciuto e sbocciato nel River Plate, “Il Pipita” era un trequartista dotato di forza fisica, tecnica, agilità e progressione. A 19 anni era già uno dei calciatori più forti del campionato e del calcio argentino ed il Real Madrid ha deciso di anticipare la concorrenza e tesserarlo. Con i blancos ha vissuto anni contrassegnati da alti e bassi che lo hanno fatto crescere e che ne hanno determinato il cambio di ruolo e la consacrazione in Europa. A Madrid Gonzalo ha messo su massa muscolare e cominciato a giocare da centravanti, diventando uno dei numeri nove più letali e tecnici in circolazione.
La spietata concorrenza di Benzema gli ha tolto spazio e lo ha spinto a lasciare la Spagna per l’Italia. Higuain a Napoli ha mostrato tutto il suo potenziale, diventando un attaccante impossibile da arginare. In seguito è arrivata l’esperienza con la Juventus e i trofei, quelle fallimentari al Chelsea e al Milan, fino alla decisione di volare negli USA. Oggi Gonzalo è un uomo soddisfatto e dopo aver recuperato la serenità mentale è tornato a fare gol a raffica. Al centravanti argentino non manca il calcio europeo né le competizioni più prestigiose, poiché gli ultimi anni in Europa sono stati tutt’altro che semplici.
Il calciatore argentino ne ha parlato in una recente intervista, nella quale ha spiegato come abbia sofferto le critiche e gli insulti ricevuti durante i periodi negativi: “Le critiche efferate e il bullismo mi hanno cambiato: ritrovarsi prima osannato e poi quasi insultato per aver sbagliato qualche gol, creano scompensi a livello psicologico. Se vivi un momento negativo in campo, becchi gli insulti per strada e, se ti azzardi a reagire, le ripercussioni sono doppie. In paesi come Italia e Argentina il calcio viene vissuto senza il minimo equilibrio: la gente pensa che la vita di un calciatore sia facile, in realtà è interamente condizionata dal risultato. E questo non è giusto: vivo da 15 anni questa condizione innaturale e col passaggio in Mls ho detto basta a tutto ciò”.
Higuain continua il suo discorso ampliandolo al problema del bullismo social in generale e dice: “Bisogna capire che oggi viviamo in un tempo in cui bastano 5 secondi dietro a una tastiera per rovinare la vita di persona. Personalmente non tollero più la mancanza di rispetto”.