Figlio di uno dei giocatori più forti degli ultimi 30 anni, Kai Rooney segue le orme del padre e segna reti a grappoli nelle giovanili del Manchester United.

Essere un figlio d’arte non è mai semplice, soprattutto se tuo padre è stato uno dei giocatori più forti della storia del tuo Paese. Wayne Rooney è uno di quei talenti che nascono una volta ogni 20-30 anni, a soli 16 anni era già un giocatore professionista, uno di quelli in grado di cambiare il corso delle partite con un’accelerazione, una giocata da campione. Forse è stato proprio l’aver raggiunto la notorietà così presto ad averlo caricato di pressione addosso e ad averne limitato i risultati.

Sebbene abbia vinto tutto con la squadra di club (il Manchester United) ed abbia segnato 313 reti in oltre 700 partite, 253 con la maglia dello United che lo hanno consacrato come il miglior marcatore della storia della società britannica e sia di fatto una leggenda del calcio inglese, tutti quelli che lo hanno visto giocare e ne hanno seguito la carriera non possono non pensare che con quel talento straordinario avrebbe potuto fare ancora di più. A limitarlo, infatti, non è stato il livello degli altri, bensì un carattere fumantino e delle abitudini di vita non esattamente da sportivo. Rooney nell’ultimo periodo è stato spesso sovrappeso e abulico in campo. Basti pensare che si è ritirato a 35 anni (una rarità per giocatori di quel calibro) e che già nella stagione 2016/2017, quando ne aveva 31, era in fase apertamente calante.

Adesso che è volato per la seconda volta negli USA per cominciare la carriera da allenatore, Wayne si gode i progressi del figlio Kai, che a soli 12 anni è già considerato un fenomeno e uno dei maggiori prospetti del calcio inglese. Ragazzino dal grande talento (lo scorso anno è stato il migliore tra i pari età ed ha messo a segno 56 reti), Kai pare possieda grande carattere e tra gli appassionati di calcio è già una star a livello social. Tutte le principali Accademy inglesi lo volevano tesserare, ma Kai ha deciso di vestire la maglia dello United per seguire le ingombranti orme del padre, una scelta che denota grande personalità.

Sul suo potenziale ha deciso di investire sia il Man U che la Puma, sponsor tecnico tra i più importanti al mondo. Insomma sembra che già in molti credano nelle potenzialità del figlio d’arte e la pressione sulle sue spalle sia molta. Data la personalità dimostrata potrebbe gestirla senza troppi problemi e scrivere un’altra pagina importante del club inglese. I tifosi dello United e tutti gli appassionati di calcio ci sperano, d’altronde non ci sono storie più amate nel calcio, delle eredità calcistiche trasmesse da padre in figlio.

 

 

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