Moise Kean è stato escluso ieri dall’amichevole contro l’Atletico Madrid per essere arrivato in ritardo, un abitudine più che una casualità, visto che i ritardi hanno caratterizzato tutta la sua carriera.
L’inizio di stagione di Kean aveva fatto ben sperare i dirigenti e il tecnico della Juve. L’attaccante azzurro è sembrato in grande forma e, date le indubbie potenzialità, tutti hanno sperato che questa potesse essere la stagione giusta per la definitiva consacrazione. Dopo aver debuttato a soli 16 anni e 9 mesi, Moise Kean si è imposto all’attenzione di tutti come uno dei talenti più fulgidi del nostro calcio. Allegri lo considerava un gran talento e dopo averlo ceduto in prestito un anno al Verona, lo ha rivoluto in prima squadra come alternativa in attacco. In quella stagione (la 2018/2019), Kean ha confermato un talento fuori dal comune segnando 6 reti in sole 13 presenze da subentrato.
Con l’addio di Allegri, la dirigenza ha deciso di vendere anche Kean. Il talento azzurro è stato acquistato dall’Everton per 27,9 milioni di euro. A Liverpool credono nel suo talento e lo schierano quasi sempre titolare, Kean però fatica ad adattarsi al nuovo calcio e delude le aspettative del club. La stagione successiva comincia con una doppietta, ma l’Everton non lo vede più nel suo progetto e lo cede in prestito al Paris Saint Germain. Proprio con il club francese gioca la sua migliore stagione da professionista, non solo per i 17 gol stagionali (3 dei quali in Champions) ma per delle prestazioni solide e convincenti.
L’anno scorso, proprio dopo la stagione al PSG, torna a Torino sotto la guida del suo mentore Allegri. Tutti si aspettano da lui un exploit, ma il talentuoso attaccante si mostra spesso indolente, deconcentrato, incapace di incidere sulla partita. Con Morata ormai fuori dalla rosa, Kean è il sostituto di Vlahovic ed ha la possibilità di fare la differenza da rincalzo. Ciò nonostante Allegri ha chiesto alla dirigenza un altro attaccante e a lungo la Juve ha trattato con L’Atletico proprio Morata.
Insomma pare che anche Allegri non abbia troppa fiducia nelle possibilità di Kean ed il motivo potrebbe essere legato a ragioni caratteriali più che tecniche. Moise si è presentato in ritardo al briefing pre-partita e il tecnico lo ha punito mandandolo in tribuna. I ritardi, così come i comportamenti fuori luogo sono un problema costante nella carriera di Kean e a 22 anni cominciano ad essere una discriminante che potrebbe rovinargli la carriera.
Il rischio è che Kean possa fare la fine ingloriosa del suo idolo, Mario Balotelli. A lui si ispirava da piccolo per le giocate in campo, ma anche per le decisioni comunicative (in onore dell’idolo festeggiava nella under 17 mostrando la maglietta con su scritto “Why Always Me”), ed ora pare aver ereditato anche il carattere ribelle in campo e fuori dal rettangolo di gioco. Il mercato non porterà un concorrente ulteriore, dunque Kean ha la possibilità di capitalizzare ogni occasione che Allegri e Vlahovic gli concederanno e diventare da eterna incognita a arma segreta della Juve che punta allo scudetto.