Cresciuto nel settore giovanile del Palmeiras, si è messo in mostra la prima volta con l’under 17 verde-oro, adesso è uno dei migliori prospetti dei Brasileirao.

Negli ultimi due anni per numero e qualità di talenti, probabilmente è stato preferibile il campionato argentino a quello brasiliano. Non perché nella terra che ha dato i natali a Pelé, Zico e Ronaldo manchino prospetti degni di nota, ma perché i migliori della nidiata 1999/2000 e 2001/2002 sono già arrivati in Europa. I talenti più fulgidi del calcio brasiliano di questa generazione sono Vinicius Junior e Rodrygo, entrambi acquistati dal Real Madrid a 18 anni appena compiuti ed entrambi già diventati non solo campioni d’Europa, ma anche giocatori di livello straordinario. Il discorso vale soprattutto per Vinicius, titolare inamovibile dei Blancos e uomo in grado di scardinare le difese avversarie. Se a quel talento unisce anche una maggiore costanza sotto porta ci troviamo di fronte al prossimo Pallone d’Oro.

Ceduti i due giovani assi al Real Madrid, e l’altro talento cristallino Santos – Kajo Jorge – alla Juventus e “Il nuovo Neymar” Kayky al Manchester City, il campionato brasiliano si è trovato privo di gemme offensive di prima grandezza. Ciò non significa che non sia emerso qualcuno di interessante e potenzialmente grande anche in Europa. Tra i prospetti rimasti nel Brasileirao spiccano l’esterno offensivo Luiz Henrique e il trequartista Gabriel Veron.

Quest’ultimo possiede una tecnica individuale di primissimo livelo, si tratta di un giocatore capace di numeri di alta scuola, abilissimo nel dribbling e nel trovare i compagni in profondità o con suggerimenti dal fondo. Il nome richiama l’idolo del padre “Veron” e dal fantasista argentino ha ereditato il piede educato e l’abilità nell’uno contro uno. In molti, però, lo paragonano ad un altro argentino famoso, il Pocho Lavezzi, per la sua velocità palla al piede e per lo stile di gioco. A campo aperto è letteralmente imprendibile, capace con le sue accelerazioni di spaccare in due  le difese avversarie e le partite. Gli manca ancora un po’ di cattiveria sotto porta, ma se impara anche a finalizzare con regolarità siamo di fronte ad un possibile crack.

Di scapa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *