Con l’addio di Franck Kessié, che si è accordato con il Barcellona per la prossima stagione, il Milan delle “cose formali” è praticamente sparito.
I tifosi rossoneri non possono certo dimenticare i tantissimi botti dell’estate 2017, alcuni anche clamorosi, come il passaggio di Leonardo Bonucci dalla Juventus al Milan (e il famoso “sono qui per spostare gli equilibri”…). E poi Musacchio, Biglia, Borini, Kalinic, Andrè Silva, Calhanoglu e via dicendo.
Gli autori di quella serie infinita di acquisti furono Massimiliano Mirabelli e Marco Fassone, dirigenti del Diavolo durante la presidenza Yonghong Li. Ma che fine ha fatto Marco Fassone? Cosa fa oggi il protagonista del tormentone “passiamo alle cose formali” che ha accompagnato ogni firma di quell’estate?
Il 21 luglio 2018, dopo il passaggio del Milan al gruppo Elliott a causa degli inadempimenti di Li Yonghong, Fassone viene sollevato dall’incarico per giusta causa dal nuovo Presidente Paolo Scaroni: il licenziamento è avvenuto per aver compromesso il rapporto fiduciario col club.
Lo scorso anno Marco Fassone venne segnalato come consulente di Bain Capital, un fondo d’investimento USA. Un nuovo impegno, quindi, anche se l’ex dirigente rossonero non ha dimenticato il calcio e non disprezzerebbe una nuova avventura dopo l’esperienza non esaltante con il Milan.
All’inizio del 2020 era stato tra i protagonisti di una possibile operazione che coinvolgeva la Sampdoria e il fondo Arlington, che sarebbe potuto entrare con un finanziamento in Eleven Finance, azienda della famiglia Ferrero, e nella Samp stessa: la trattativa non è andata a buon fine. In un’intervista del 2020 Fassone ha detto che gradirebbe anche un’esperienza come dirigente di una squadra estera.