Le vite dei fratelli Inzaghi hanno la caratteristica di andare in parallelo, o quasi.

Seppur con qualche differenza, quando Filippo segnava frotte di gol e vinceva il vincibile tra Torino a Milano, Simone faceva il suo a Roma – dove diventava una bandiera (come il fratello, d’altra parte, considerato poi una bandiera rossonera).

Quando poi Filippo andava a sedersi in panchina e prendeva la prima squadra del Milan dopo un’esperienza in primavera, Simone iniziava la sua esperienza alla guida della primavera della Lazio – prima del passaggio alla prima squadra. E se Filippo durerà una stagione alla guida dei rossoneri (ottenendo un tutt’altro che soddisfacente decimo posto), Simone riuscirà a conquistare la piazza – rimanendo alla guida dei biancocelesti per cinque stagioni. Durante quelle cinque stagioni Filippo vivrà due promozioni (col Venzia dalla Lega Pro e col Benevento dalla B) ma anche un esonero e una retrocessione. Fino a questa stagione con i fratelli Inzaghi scelti come allenatori di due compagini lombarde con importanti ambizioni nei rispettivi campionati: per Filippo c’è il Brescia che punta al ritorno nella massima serie, per Simone il salto di qualità all’Inter campione d’Italia – che vorrebbe riconfermarsi nonostante le cessioni di gente come Lukaku ed Hakimi.

Per Filippo, parecchie sortite al primo posto e in assoluto una costante presenza nelle prime cinque posizioni; per Simone un campionato quasi interamente in vetta.

Fino all’inizio di questo 2022: per Filippo e Simone è il momento del crollo.

L’Inter vince una gara nelle ultime sette di campionato e si ritrova d’un tratto a -6 dalla vetta e con il fiato della Juventus sul collo.

Il Brescia ne vince due, nelle ultime sette, ma scivola al quinto posto per la prima volta in stagione dopo un deludente pareggio contro il Pordenone che lotta per non retrocedere in serie C (ed attualmente ha qualche difficoltà in questa lotta, trovandosi all’ultimo posto).

E adesso cosa succede?

Simone e Filippo Inzaghi, futuro in bilico

Simone e Filippo Inzaghi – seppur in misura diversa – adesso vedono il proprio futuro in bilico.

Il tecnico dell’Inter sembrava prossimo ad un rinnovo di contratto (adesso è in scadenza nel 2023) data l’esaltante prima parte di stagione (con numeri importantissimi e prestazioni in termini di gioco davvero gradevoli) ma adesso la dirigenza nerazzurra non ha fretta e attende di vedere come l’Inter terminerà la stagione per procedere con un eventuale rinnovo (difficile pensare ad un esonero, ad ogni modo).

Il tecnico del Brescia, viceversa, rischia di essere esonerato – e non è la prima volta in stagione che questo accade.

Dopo uno 0-0 di Cosenza l’ex attaccante del Milan sembrava prossimo al licenziamento ma la dura reazione della parte più calda del tifo bresciana dinnanzi l’ipotesi del ritorno di Diego Lopez (ricordiamo come il tecnico uruguaiano abbia ottenuto una retrocessione in un esonero in due spezzoni d’esperienza lombarda) e la presenza di una clausola inserita ad inizio nel contratto, hanno fatto sì che Inzaghi rimanesse alla guida delle Rondinelle.

Ma stavolta Cellino sarebbe pronto a forzare la mano e dopo una serie di incontri col direttore sportivo Francesco Marroccu – in vista delle ultime 7 giornate in cui il presidente vorrebbe un assalto alle prime posizioni – ha deciso di contattare il proprio team di legali per ottenere il nulla osta per poter esonerare Inzaghi nonostante la clausola che impedisce un avvicendamento nel caso in cui la squadra si trovi nelle prime otto posizioni della classifica.

E così avanza la candidatura di Eugenio Corini, bresciano doc, fermo dal quarto posto della scorsa stagione alla guida del Lecce.

Finirà così l’avventura di Filippo Inzaghi in terra bresciana?

Di admin

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