Josè Mourinho lo ha fatto esordire da titolare nell’ultima partita del girone di Europa League, Edoardo Bove lo ha ripagato con una prestazione maiuscola che ha impressionato tutti.

Dopo il debutto, avvenuto sul finire della scorsa stagione (il 9 maggio 2021) nella partita vinta dalla Roma per 5-0 sul  Crotone, Edoardo Bove – 19enne talento romano della Primavera giallorossa – aveva racimolato solo qualche minuto in altre due presenze da subentrato. Giovedì 9 dicembre la Roma deve affrontare l’ultima partita di Europa League, utile per stabilire il primato nel girone e sperare in un sorteggio mite ai sedicesimi di finale, e Mourinho decide che proprio lui sarà il sostituto dell’infortunato Pellegrini. Una scelta coraggiosa sicuramente, ma figlia di un attento esame sulle qualità del ragazzo ed infatti alla fine del match, nonostante la tripletta di Abraham, tutti ritengono che il migliore in campo sia proprio il gioiellino proveniente dalle giovanili della Roma.

Nato nella Capitale il 16 maggio 2002, Edoardo è cresciuto ad Appio Latino ed ha tirato i primi calci nella squadra del quartiere, il Boreale Donorione. Nel 2012, quando aveva appena 10 anni, tutti  in famiglia e sul campo avevano capito che Edoardo aveva qualità superiori alla norma. Per questo il giovanissimo Bove ha fatto un provino per le giovanili della Roma. A valutarlo c’era un gran conoscitore di calcio come Bruno Conti e dopo quell’unico provino, Bove è entrato a far parte della famiglia giallorossa. In questi anni ha fatto tutta la trafila delle giovanili, segnalandosi sempre tra i migliori delle categoria per cui giocava e venendo selezionato per tutte le nazionali di categoria.

Brevilineo, veloce, dotato sia in fase di recupero che di ripartenza, Edoardo può contare su qualità tecnica, visione e tempi di gioco da centrocampista di costruzione. Negli anni ha dimostrato di poter essere duttile ed essere dunque impiegato sia come mediano davanti alla difesa che come mezzala e trequartista. Ottimo rifinitore, Bove eccelle anche nelle conclusioni dalla media distanza e negli inserimenti in area. Come caratteristiche ricorda proprio quel Pellegrini che è andato a sostituire e se manterrà l’umiltà e la voglia di crescere potrebbe diventare uno dei migliori centrocampisti del nostro campionato, a Roma già si sfregano le mani.

Di scapa

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