Tra le furie rosse spicca il talento di Ferran Torres, fenomenale attaccante classe 2000 che Pep Guardiola ha voluto nel suo Manchester City e che rappresenta il futuro della Spagna.
Siamo giunti alle semifinali dell’Europeo 2020 con piglio da grande e questa sera ci aspetta il confronto contro una Spagna giovane e talentuosa, ma che in questa competizione finora non ha brillato per solidità e personalità. Ad un attacco talentuoso guidato da Morata e incendiato dalla fantasia e dagli strappi di Ferran Torres e Sarabia (questa sera sostituito dal giovane Dani Olmo), fa da contraltare una difesa altrettanto giovane, ma meno solida di quella degli anni passati: Pau Torres e Laporte hanno talento, ma di tanto in tanto si lasciano andare a qualche svarione di troppo.
Se la sfida si giocherà soprattutto a centro campo, con Barella, Verratti e Jorginho che se la dovranno vedere con Koke, Busquez e Pedri per una sfida ad alto livello tecnico e d’intensità, a deciderla potrebbe essere l’invenzione di uno degli attaccanti. Per la Spagna la giocata che scardina i piani tattici degli azzurri potrebbe arrivare da Ferran Torres, giocatore classe 2000 che ad inizio stagione si era preso il City, salvo poi lasciare il posto in campo al coetaneo Foden.
Nato calcisticamente nelle giovanili del Valencia, Ferran Torres è considerato da anni il gioiello che movimento calcistico spagnolo. Nelle giovanili ha guidato la Spagna alla conquista dell’Europeo under 17 e di quello under 19, trascinando le furie rosse anche alla finale del mondiale under 17 poi vinto proprio dall’Inghilterra di Foden. Giocatore molto tecnico e rapidissimo sul breve, Ferran Torres è dotato di una grande abilità nel dribbling ed di una visione di gioco fuori dal comune. Per la definitiva consacrazione gli manca solamente una maggior continuità sotto porta (quest’anno, il suo migliore, ha fatto 13 reti in 36 partite), ma in questo Europeo ha già messo a segno 2 reti pesanti.