Momento di grande commozione al 10′ di Danimarca-Belgio, gara valida per il secondo turno della fase a gruppi dell’Europeo 2020.
Il gioco è stato fermato per 1′ per celebrare Christian Eriksen, protagonista del drammatico mancamento (un arresto cardiaco, si scoprirà) che ha tenuto il mondo intero col fiato sospeso durante il derby scandinavo contro la Finlandia.
E sebbene Eriksen sia vivo, le squadre lo hanno voluto celebrare al minuto 10.
10 come il suo numero di maglia in nazionale, casacca che si teme non potrà più indossare (è stata oggi ufficializzata la necessità di un’operazione per lui).
Per lui applausi scroscianti, striscioni di supporto e le lacrime del compagno all’Inter Lukaku (che sarebbe stato oggi suo avversario).
Da segnalare inoltre il racconto del medico tedesco Jens Kleinefeld, uno dei primi a soccorrere Eriksen dopo l’arresto cardiaco durante Danimarca-Finlandia, circa l’accaduto.
Queste le parole del dottor Kleinefeld riportate dal Daily Mail: “Circa 30 secondi dopo il massaggio cardiaco, il giocatore ha aperto gli occhi e ho potuto parlare con lui direttamente”.
E dopo avergli chiesto: “Bene, sei tornato con noi?”
Eriksen ha risposto: “Sì, sono tornato con voi. Dannazione, ho solo 29 anni“.
Una battuta tutto sommato arguta che ha permesso a Kleinefeld di capire che il giocatore non aveva avuto danni al cervello: “A quel punto ero sicuro al 99% che il paziente era stabile e che sarebbe arrivato in ospedale senza ulteriori problemi”.
Kleinfeld ha quindi concluso: “È stato un momento molto commovente perché le possibilità di avere successo in un salvataggio di questo tipo, in situazioni di quotidianità, non sono poi così alte”.