Patrick Schick ha incantato il pubblico di Euro 2020 con una doppietta da stropicciarsi gli occhi, dove gioca oggi l’ex talento della Roma.
In un pomeriggio gli appassionati di calcio hanno rivisto quel giocatore che aveva incantato tutti con la maglia della Sampdoria (dove lo paragonavano a Dennis Berkamp) e che aveva convinto la Roma ad investire su di lui ben 42 milioni di euro. Il talento cristallino dell’attaccante nato a Praga si è imposto in tutto il suo splendore nel pomeriggio di oggi, contro una Scozia che nulla ha potuto sulle sue due magie. Il centravanti ha aperto l’incontro con uno splendido gol in torsione di testa che si è insaccato all’angolino e lo ha chiuso con un gol da centrocampo che ha fatto esultare anche chi con la Repubblica Ceca non ha alcun legame.
Vedendo la prestazione di oggi viene da chiedersi per quale motivo la Roma abbia deciso di privarsi del suo talento così presto. Giunto in Italia a soli 20 anni, Schick nella prima stagione ha letteralmente fatto innamorare tutti con 11 reti in 26 incontri (una più bella dell’altra) e giocate da giocatore di livello superiore. Il club giallorosso ha intravisto in lui un potenziale fuoriclasse ed ha investito per farlo spalla di Edin Dzeko. Nella Capitale, però, il ceco si è perso passando due anni tra infermeria e campo, con sole 5 reti in campionato in 46 presenze.
La dirigenza ha deciso quindi di girarlo in prestito al Lipsia, dove ha fatto una stagione sui livelli di quella alla Sampdoria. Dato l’exploit si poteva pensare di dargli una seconda chance, ma alla fine la proposta del Bayern Leverkusen ha convinto i giallorossi a privarsi del suo talento. Quest’anno Schick ha confermato quanto di buono fatto l’anno precedente con 13 reti in 36 presenze, le solite giocare da fenomeno, ma anche tanti infortuni. Il suo talento, insomma, non è in discussione e lo dimostra anche la partita contro la Scozia, la sua tenuta fisica sì. Se da ora in poi il ceco riuscirà ad avere continuità fisica e di rendimento potrebbe diventare uno degli attaccanti più forti d’Europa, in quel caso sì che a Roma potrebbero mangiarsi le mani.