Non ha ancora 18 anni, Jude Bellingham.

Nato nella piccola cittadina di Stourbridge il 29 giugno del 2003, è sceso in campo quest’oggi all’83’ della gara dell’Inghilterra contro la Croazia (che ha visto i britannici imporsi per 1-0) ed è così diventato il giocatore più giovane di sempre degli Europei, scendendo in campo a 17 anni e 349 giorni.

Un bel record, per un giocatore estremamente promettente.

Mezzala ben strutturata fisicamente (186 centimetri X 75 chilogrammi), è un figlio d’arte: il padre Mark – sergente di polizia – è stato un grande attaccante nel calcio semiprofessionistico (che in Inghilterra è particolarmente importante, come ben noto). Professionista è invece il figlio, alla quinta presenza con la Nazionale maggiore. Per lui, prima di oggi, due stagioni da titolarissmo: nella Championship inglese con il Birmingham City e in Germania, nel Borussia Dortmund.

Con i tedeschi che lo hanno acquistato per 23 milioni (quando il valore di mercato, segnala Tansfermarkt, era di 11 milioni di euro – oggi è già di 55 milioni!) ha anche disputato 10 gare in Champions League, realizzando una marcatura.

Era il 14 aprile e la gara ha visto i suoi perdere 1-2 contro il Manchester City (una gara amara, che ha sancito l’eliminazione dei gialloneri) – ma Bellingham ha così ottenuto un altro piccolo record (sebbene non sia un primato assoluto): è diventato, a 17 anni e 289 giorni, il secondo calciatore più giovane a segnare nella fase a eliminazione diretta della Champions League dopo Bojan Krkić.

La speranza per lui è che non si perda come Bojan.

I mezzi ci sono tutti.

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