Con un annuncio a sorpresa, come accaduto con Mourinho, la Roma ha presentato il nuovo responsabile della comunicazione: Maurizio Costanzo.

Dopo Mourinho la Roma torna a far parlare di sé per l’assunzione come responsabile della comunicazione di Maurizio Costanzo. Il famosissimo presentatore si è detto entusiasta per l’opportunità ed ha dichiarato: “Darò il mio contributo per spiegare bene Roma e i romani e per cercare di ricostruire il clima di amore con i tifosi verso la Roma. È bello fare di una passione una professione”.

Tutto molto bello e a livello mediatico sicuramente il secondo grande colpo della dirigenza, ma adesso bisogna capire quale sarà la strategia di mercato per far sì che questi grandi nomi non siano solamente fumo negli occhi. Sebbene sia vero che Fonseca ha dimostrato di non riuscire a dare continuità alle buone prestazioni per via di una mancanza di carisma e di uno stile di gioco che manca di una fase difensiva di livello, è anche vero che alla rosa manca qualcosa per essere al livello delle altre big.

Il reparto più fornito sembra attualmente il centrocampo: Veretout, Cristante, Pellegrini e Villar sono una base da cui ripartire. Diverso il discorso per la fase offensiva: sulla trequarti Pedro, El Shaarawy e Zaniolo sono degli ottimi giocatori, ma che rappresentano delle incognite. Il giovane azzurro è potenzialmente un fuoriclasse ma i due infortuni ai crociati in un anno scarso preoccupano, El Shaarawy e Pedro invece sono in una fase calante della loro parabola professionale. Se si aggiunge che Mkhitarian, per distacco il migliore dei suoi nelle ultime due stagioni, sembra non essere gradito a Mourinho, appare chiaro come qualcosa vada aggiunto. Poi c’è il capitolo centravanti: Borja Mayoral ha fatto bene ma da titolare non offre garanzie, mentre per Dzeko vale lo stesso discorso fatto per Pedro e Elsha. Anche in difesa qualcosa può essere fatto. Al di là del portiere, primo obiettivo di mercato, un centrale da affiancare a Mancini qualora i problemi fisici di Smalling continuino potrebbe essere utile. Sia Kumbulla che Ibanez, infatti, si sono dimostrati poco pronti. Bene sulle fasce  invece, dove Spinazzola e Karlsdrop sono una sicurezza.

 

Di scapa

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