stadio olimpico vuoto

Manca una saettimana alla comunicazione da parte dell’Uefa in merito a Bilbao, Roma, Dublino e Monaco di Baviera come città ospitanti dell’Europeo itinerante del 2021 (che si sarebbe dovuto svolgere un anno fa).

Per adesso è arrivata la conferma in merità a 12 sedi, con Budapest, San Pietroburgo, Baku, Londra, Amsterdam, Bucarest, Copenaghen e Glasgow che hanno garantito che apriranno gli stadi, con una capienza compresa tra il 25% e il 100%.

E l’Italia?

Il professor Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ne ha parlato stamane alla trasmissione ‘Radio Anch’io Sport’: “Verrà fatto ogni sforzo per ottenere sia la partita inaugurale che per gli altri tre incontri, su questo non ci deve essere alcun dubbio ed è stato ribadito anche stamattina dal ministro Speranza. Possiamo dare tutto il supporto tecnico possibile ma la scelta spetta alla politica. La decisione deve essere presa entro 7 giorni ma è auspicabile che la UEFA ci dia un po’ di tempo in più, visto che mancano ancora due mesi. Devono essere elaborati una serie di protocolli per far sì che tutto proceda per il meglio“.

Locatelli ha quindi aggiunto, in merito al fatto che la scelta verrà effettuata in appena una settimana: “Arrivare ai primi giorni di maggio sarebbe meglio, a quel punto sarebbe più fattibile poter fare una previsione. Il trend è in calo ma a due mesi di distanza è complicato fare dei programmi certi. C’è da gestire anche tutto il trasporto del pubblico allo stadio, nessuno sottovaluta minimamente l’importanza anche economica che ha l’Europeo per il nostro Paese. E se la scadenza della risposta definitiva restasse al 19 aprile? La risposta spetta alla politica, noi possiamo fare previsioni per gestire tutto dal punto di vista tecnica. Il ministro Speranza avrà una parola che sarà determinante“.

Infine, sulle vaccinazioni ai calciatori: “Credo che si potrebbe ragionare di più su coloro che sono già stati vaccinati, non stravolgendo assolutalemnte la campagna vaccinale. Prima serve tutelare i più fragili”.

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