morimoto bacia il papu

Giunse in Italia con un soprannome importante.

Uno di quei soprannomi importanti che portano anche un po’ sfiga.

Il Ronaldo del Sol Levante, dove Ronaldo non era CR7 ma il Fenomeno, e il Sol Levante era, ovviamente, il Giappone.

Parliamo di Takayuki Morimoto, attaccante classe ’88.

Sbarcò in Italia appena 18enne, approdando a Catania, negli anni d’oro dei rossazzurri – con un vecchio lupo del calcio italiano come Lo Monaco come DS.

Non sappiamo se fu lui a pescarlo, fatto sta che su Morimoto c’erano parecchie aspettative.

Anche perché – dopo aver esordito nemmeno 16enne con la maglia del Tokyo Verdy – realizzerà prima di compiere la maggiore età 7 reti in 50 gare (conquistando una stagione anche il J. League Rookie of the Year Award).

Per lui, in seguito, 20 reti in 98 presenze con la cascca del Catania – oltre a 4 reti in 18 gare con la maglia del Novara.

Lasciata l’Italia a 25 anni, inizia una prematura carriera da ex giocatore, tra un passaggio attraverso il campionato degli Emirati Arabi Uniti e un ritorno in Giappone (per lui le maglie di JEF United, Kawasaki Frontale e Avispa Fukuoka) fino al breve passaggio nella serie B greca (con la casacca dell’AEP Karagiannia) e l’approdo al Paraguay – dove è tutt’ora sotto contratto (con il Luqueño, club con cui non ha ancora debuttato).

S’è tornato a parlare ieri di Morimoto perché proprio nel Paese sudamericano è stato arrestato per guida in stato d’ebrezza e omissione di soccorso (fortunatamente il ciclista coinvolto nell’incidente ne è uscito illeso).

Cos’altro si sa di lui?

Si sa di una insolita passione (alleva coleotteri) e che – nonostante il bottino più che discreto di 78 marcature in 366 gare tra i professionisti – non ha mantenuto mai le grandi promesse degli albori (tanto da non avere mai estremo credito nemmeno nel Paese e – sebbene nemo profeta in patria – per lui solo 10 presenze con la nazionae nipponica).

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