E’ oltre un metro e novanta di altezza.

Una struttura fisica che gli ha meritato il soprannome di Tanque, il carrarmato, come tanti altri giocatori argentini dotati di importante stazza fisica.

Ma lui è argentino solo di natali ché – come testimonia il cognome e il biondo dei capelli – Adolfo Gaich ha origini tedesche.

Ed anche il nome non depone tanto bene.

Tant’è: in Argentina – si legge sul Clarin – lo chiamavano anche il genocida del gol o il Führer.

Soprannomi offensivi che però non offendevano Adolfo che rispondea alla domanda del giornalista: “Non mi infastidisce perché non so se la gente lo fa con cattive intenzioni, però bisogna capire che a molti non piacciono questi temi. E’ un tema complicato e delicato. Non so se si può prendere così tanto sul ridere”.

Non ci soffermeremo sul tema che è effettivamente delicato (e sarebbe stato meglio attaccare con forza questo tipo di soprannome) ma su chi è Adolfo Gaich, attaccante in rete alla prima presenza da titolare contro lo Spezia.

Ha regalato l’1-1 ai suoi, dopo due apparizioni in corso d’opera.

Valutato 9 milioni di euro da Transfermarkt, è un classe ’99 che è in Campania in prestito dal CSKA Mosca:

nell’operazione – avvenuta a fine gennaio – c’è l’opzione per prolungare il prestito di un ulteriore anno, qualora dovesse disputare il 50% delle partite, ed il diritto di riscatto a favore delle Streghe, fissato a giugno 2022, a 11 milioni di euro.

Si parla di interesse anche di altri top club tricolore (s’è parlato anche dell’Inter) ma ciò che è certo che Gaich ha appena iniziat a dimostrare fuori dall’Argentina le sue qualità: la parentesi con la casacca del CSKA è stata tut’altro che esaltante.

Per lui, prima dell’esperienza russa, due stagioni con il San Lorenzo (con 8 gol in 27 partite) e soprattutto una importante trafila con le nazionali albicelesti: 7 reti in 10 gare con la Under 23, 9 reti in 18 gare con la Under 20.

Per questi numeri – e per l’oggettivo senso del gol sin qui dimostrato – ci si aspetta da lui cose importanti/strong>

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