La lotta per lo scudetto non è mai stata così intensa come in questa stagione: sono sette le squadre che possono ancora ambire allo scudetto.

Alla fine degli anni ’90, la stampa ha coniato il termine “sette sorelle” per indicare le squadre che stagione dopo stagione potevano legittimamente ambire al titolo. Era un periodo di grazia per la nostra Serie A, in cui i grandi campioni facevano la fila per venire a giocare nelle nostre squadre ed il resto del mondo guardava con ammirazione le partite del nostro campionato. In quel momento non esisteva un calcio più competitivo del nostro. Sebbene oggi il nostro campionato non possa essere definito il più competitivo – Liga e Premier sono ancora di un livello superiore – è di sicuro quello più tattico e complesso da affrontare.

L’unico parallelo che può essere fatto con quel periodo è il numero di contendenti al titolo di questo 2021. Sono infatti sette le squadre che alla 22a giornata di campionato possono legittimamente ambire a vincere lo scudetto. Un equilibrio tale non lo si vedeva da anni, sono ben 304 su 601 totali i punti fatti dalle prime sette in classifica: quarta migliore somma di punti della storia dei campionati a 3 punti, il record è di 315 punti ed è stato raggiunto nel 2017-2018. Tuttavia a differenza di quell’anno, la distanza tra la prima e la settima è molto minore: in quella stagione la prima in classifica aveva ben 23 punti di vantaggio sull’ultima “sorella”. Oggi invece, l’Inter ha solo 10 punti di vantaggio sul Napoli settimo (per altro con una partita in meno).

Si tratta della distanza minore mai fatta segnare in Serie A da quando si gioca con i 3 punti ed è la dimostrazione dell’equilibrio che ha contraddistinto questa stagione. Un equilibrio che è sicuramente merito dei passi in avanti delle contendenti della Juve, ma anche segnale della mancanza di una squadra in grado di fare la differenza in maniera costante.

Di scapa

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