grazie papu

Un addio all’insegna del volemose bene.

E’ quello tra Alejandro Gomez e l’Atalanta, separatisi dopo sei stagioni e mezzo piene di gioie.

La separazione è giunta in modo traumatico, come noto (anche se non sono stati diramati dettagli su quanto davvero accaduto e il Papu prima di partire per  Siviglia ha dichiarato: “Vado a salutare un paio di persone. Non posso dire niente adesso, ci sarà tempo per parlare”) ma adesso sembra che nessuno voglia lasciare un brutto ricordo di sé.

E il Papu ha postato un video evocativo su Instagram.

Queste le parole di commiato: “Non avrei mai pensato di lasciare Bergamo, sono settimane che cerco le parole giuste ma non riesco a dire qualcosa che non avrei mai voluto dire. Ma oggi è il giorno dei saluti. Ringrazio la città di Bergamo perchè mi sono sentito in questi sette anni come a casa mia, ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato, ringrazio ogni tifoso che ho incontrato per la strada, per ogni parola d’affetto. Ringrazio lo staff dell’Atalanta che mi è sempre stato vicino, i miei compagni per l’esperienza vissuta insieme, ringrazio il mister per quello che ho imparato in campo in questi anni, ringrazio la famiglia Percassi per la fiducia data sette anni fa, continua Gomez. Ho lasciato il cuore in ogni partita giocata e sono orgoglioso di essere stato il capitano dell’Atalanta che oggi si trova tra le migliori d’Europa, un’esperienza che rifarei mille volte. A presto Bergamo, grazie di tutto e sempre Forza Atalanta“.

Dal canto suo, il club bergamasco ha postato un comunicato sul proprio sito in cui ha ringraziato di tutto il fantasista argentino, ufficializzandone la cessione al Siviglia: “Atalanta B.C. comunica la cessione a titolo definitivo del giocatore Alejandro Papu Gomez al Sevilla F.C. In questo lungo viaggio, durato oltre sei anni, sono state tante le emozioni condivise. E quelle resteranno per sempre, così come i gol (tanti e belli), gli assist (ancora di più) e le giocate da applausi (infinite) in oltre duecentocinquanta partite con la maglia nerazzurra (252 per la precisione), la maggior parte giocate con la fascia di capitano al braccio“.

Tutto bene ciò che finisce bene?

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