Un bottino di 248 gol in carriera e i titoli di capocannoniere in Serie A, B e C1 (record condiviso con Dario Hubner), oltre ad essere l’unico ad aver vinto la classifica marcatori nel massimo campionato con una squadra poi retrocessa.
Basta questo per descrivere Igor Protti, attaccante dallo straordinario fiuto del gol, capace di far impazzire soprattutto le tifoserie di Livorno, Messina e Bari. Un legame talmente forte con la città toscana e quella pugliese da consentirgli di ricevere la cittadinanza onoraria di Livorno e Bari.
Nato a Rimini nel 1967, Protti comincia la sua carriera proprio con la società biancorossa, prima di passare al Livorno. Il bomber è ancora molto giovane e deve ancora maturare: va in prestito alla Virescit Bergamo e poi si trasferisce al Messina, dove esordisce in Serie B e realizza 31 gol in tre stagioni.
Nel 1992 passa al Bari, con cui conquisterà la promozione in Serie A nel 1994. Con i “Galletti”, Protti totalizza 46 reti, diventando capocannoniere nel suo secondo anno nella massima serie (nonostante la retrocessione dei pugliesi). Le successive esperienze con Lazio e Napoli non sono particolarmente memorabili.
Tuttavia, prima la parentesi con la Reggiana in Serie B e poi il ritorno a Livorno riconsegnano al mondo del calcio il bomber di sempre. Con gli amaranto realizzerà valanghe di gol, prima in C1 e poi in B, contribuendo pesantemente alla storica promozione in Serie A dei labronici.
Nel 2005 conclude la sua carriera agonistica e decide di intraprendere la carriera dirigenziale. Oggi Igor Protti è club manager dell’Unione Sportiva Livorno 1915, attualmente in Eccellenza Toscana dopo l’esclusione da tutti i campionati della vecchia A.S. Livorno Calcio per inadempienze finanziarie.
Di recente Igor Protti è diventato anche nonno, come annunciato dallo stesso ex calciatore con un post sul suo profilo Instagram (dove può contare su oltre 6.700 follower, ndr). Il piccolo, nato la scorsa estate, è figlio di Nicholas Flavio, primogenito della bandiera di Livorno e Bari.