Autore di 11 gol in 19 partite stagionali, Francesco Caputo sta confermando per la terza stagione consecutiva di avere un piede decisamente caldo.
Idolo dei tifosi del Sassuolo, con la sua lunga gavetta è un idolo trasversalmente per tutti gli appassionati di calcio (specie per quelli che hanno la fortuna di averlo al Fantacalcio).
Intervistato da La Repubblica, ha parlato di tanti aspetti, a partire dalla necessità di vaccinarsi contro il Covid.
Queste le parole dell’attaccante di Altamura, ad un anno dall’esultanza con cartello: “Andrà tutto bene”:
“Il 9 marzo dell’anno scorso mostrai alle telecamere il foglio con la scritta ‘Andrà tutto bene, #restateacasa’. Poi non è andato tutto bene, ma il messaggio che volevo mandare era: restate a casa, bisogna farlo. E non dobbiamo mollare: stiamo attenti, indossiamo la mascherina, prendiamo tutte le precauzioni. Sul prossimo cartello scriverei: Vacciniamoci tutti. A prescindere dai dubbi che la gente può avere, è la soluzione giusta per liberarci della pandemia”.
Una battuta quindi sugli stadi vuoti, poco piacevoli per qualunque calciatore:
“Gli stadi senza rumore? Alla fine ti abitui a tutto, ma giocare in quell’atmosfera – anzi, senza atmosfera – è stata davvero dura. Ci mancano i tifosi, persino gli insulti. Però la salute viene prima: non è ancora tempo di riaprire. Avverto questa simpatia anche dai tifosi delle altre squadre, ma non so neanch’io il perché. Mi rendo conto di quello che trasmetto, ma boh. Forse dipende dalla spontaneità. Può darsi che qualcuno si identifichi in me. Sono cresciuto sui campi in terra battuta e forse a guardarmi viene voglia di credere nei sogni. Non ho mai avuto l’assillo di diventare un calciatore, ho sempre giocato per divertirmi, ma con serietà e cercando di migliorarmi. Poco alla volta ho fatto la mia strada”.
Una battuta quindi sulla possibile presenza nei 23 convocati in vista dell’Europeo prossimo venturo:
“Penso all’Europeo? Non posso dire di no. Le due maglie azzurre che ho indossato le ho appese in casa, sono le uniche che ho esposto: se ne arriveranno altre o meno mi rimarrà per sempre dentro l’emozione di aver difeso i colori della mia nazione. Tutti sanno che impazzivo per Del Piero e che abbiamo in ballo una mitica cena che per colpa della pandemia non abbiamo ancora fatto. Oggi ammiro molto Immobile. Eppoi è italiano, e io sto sempre con gli italiani”.