L’inizio campionato della Juventus non è stato dei migliori e Massimiliano Allegri comincia ad essere in bilico nonostante il contratto pluriennale e le parole di conferma della società.
Se il buongiorno si vede dal mattino, il secondo anno di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus potrebbe essere il peggiore della sua carriera, non solo sulla panchina dei bianconeri (dove durante il primo ciclo ha vinto cinque scudetti e raggiunto due finali di Champions) ma da quando allena. La dirigenza ha costruito, seguendo le sue direttive tecniche, una squadra di primissimo livello, la migliore sulla carta di questo campionato. Gli acquisti, però, per il momento si sono rivelati infruttuosi, o per lo meno in alcuni casi deficitari. Se Bremer ha preso bene il posto di De Ligt, Di Maria ha mostrato una fragilità fisica e caratteriale e Pogba un comportamento poco professionale. Kostic e Paredes, arrivati alla fine del mercato, hanno dato un contributo minimo finora, ma vanno comunque rivalutati nelle prossime partite.
Inoltre il problema non riguarda al momento i singoli, ma la squadra per intero. La Juventus appare fuori forma e priva di idee, probabilmente perché il lavoro svolto in preparazione non ha consentito al gruppo di avere la durata fisica necessaria per affrontare questo inizio di campionato. Il risultato è che sono arrivate due sconfitte importanti in Champions, tra cui quella umiliante contro il Benfica. In campionato la situazione non è migliore, visto che dopo 7 giornate ha raccolto solo 10 punti, ha rischiato di perdere contro la Salernitana e perso contro il Monza.
La crisi di risultati e di gioco è talmente palese da aver fatto infuriare anche gli irriducibili sostenitori della Juve e di Allegri. I tifosi chiedono rispetto e un cambio di rotta, ma anche un nuovo tecnico. Al momento la Juventus ha risposto che non ha intenzione di cambiare allenatore e pare che dopo una conversazione tra Agnelli e Allegri si sia giunti ad una specie di ultima spiagga: per il momento il tecnico resta, ma la dirigenza vuole vedere un cambio di rotta.
Il problema, qualora si dovesse arrivare ad un divorzio, è il nome del sostituto. I tifosi e probabilmente la dirigenza affiderebbero il resto della stagione ad un traghettatore, che sarebbe a quel punto Paolo Montero (tecnico della Primavera). Finita la stagione si procederebbe alla costruizione di un nuovo ciclo con un allenatore di primo piano che possa riportare i bianconeri ai livelli che gli competono. Il rischio di una simile scelta non è solo quello di non vincere nulla per il secondo anno di fila, ma di trovarsi a fine campionato fuori anche dalla Champions. Uno scenario che comporterebbe danno economico enorme per la Juventus e che impone una lunga riflessione prima di prendere una decisione e fare un cambio radicale.