Tra i grandi bomber degli anni ’90 un importante spazio lo occupa anche Abel Balbo, l’attaccante argentino che fece sognare soprattutto i tifosi di Udinese e Roma. Arrivato in Italia dal River Plate nel 1989 per indossare la casacca friulana, Balbo – che già si era fatto notare in Argentina, con il River e con i Newell’s Old Boys – stregò i tifosi bianconeri. Quattro stagioni per lui a Udine, con 144 presenze e 69 gol, che contribuirono a riportare in Serie A la compagine friulana.
Nel 1993 Abel Balbo passa alla Roma, dove rimarrà per cinque stagioni, diventando un idolo della tifoseria romanista. Dopo due brevi parentesi al Parma e alla Fiorentina tornerà in giallorosso nel 2000, risultando nella rosa che vincerà poi lo storico scudetto. Concluderà la carriera al Boca Juniors, nel 2003.
Balbo, che compie proprio oggi 56 anni, ha tentato la carriera di allenatore, prima con il Treviso e poi con l’Arezzo. Alla guida degli aretini i risultati erano piuttosto soddisfacenti, ma nel 2012 Balbo ha deciso di lasciare la panchina per motivi personali. Per un paio d’anni è stato procuratore sportivo, curando gli interessi di una trentina di calciatori. Nel 2015 è poi tornato in Argentina per avviare un’azienda agricola dedita alla produzione di cereali, soia e mais.
Nel 2019 Balbo ha venduto l’azienda e si è diretto qualche mese dopo negli USA, precisamente a Boston, dove ha aperto la scuola calcio “Balbo Soccer Academy”.
E’ sposato fin da giovanissimo con Lucilla: i due sono convolati a nozze prima del suo approdo in Italia. La coppia ha tre figli: Federico, pilota di aerei, Nicolas, designer industriale, e Chiara, pattinatrice sul ghiaccio.