Dopo l’inattesa vittoria della Champions League, il Real Madrid dovrà pensare a completare quel cambio ciclo iniziato nel 2018 con la partenza di Cristiano Ronaldo: dopo Marcelo anche Isco dice addio alle Merengues.

Di talento al Real Madrid ce n’è sempre stato tanto. La squadra della capitale spagnola ha sempre avuto formazioni competitive sia a livello nazionale che internazionale, non a caso è la squadra più titolata d’Europa e una delle più titolate del mondo. Considerando solo gli ultimi 20 anni, al Real ci sono stati due cicli di vittorie, quelle dei “Galacticos”, ovvero la squadra guidata da Ronaldo, Figo e Zidane e quello dell’ultimo decennio, targata sempre Zidane (ma avviata da Ancelotti), anche se questa volta in anchina,  e guidata in campo da Marcelo, Kroos, Modric e Cristiano Ronaldo.

Chiuso il secondo ciclo vincente degli anni 2000, il Real ha cominciato a svecchiare la rosa e cercare talenti sui quali costruire un nuovo ciclo vincente. L’emblema di questa ricostruzione è quel Vinicius che ha firmato la vittoria nella recente finale di Champions, ma senza dimenticare Eder Militao come leader difensivo, Camavinga come forza fresca a centrocampo e giovani interessanti spesso utilizzati a partita in corso come Federico Valverde e Rodrygo. A guidare questi giovani talenti l’esperienza di veterani come Kroos, Benzema (mai così decisivo come in questa stagione), Carvajal e Modric.

Un mix di giovani e veterani che vedrà il prossimo anno l’inserimenti di ulteriori talenti in erba al posto di alcuni veterani che lasceranno Madrid. Attualmente non è noto quali giovani giungeranno a Madrid, visto che Mbappé e Haaland sono sfumati e per il momento non circolano ulteriori nomi, ma sappiamo già chi tra i veterani ha già preso la decisione di lasciare dopo anni importanti. Il primo è stato l’estroso esterno brasiliano Marcelo, ed ora è giunto anche il comunicato di Isco.

Il trequartista spagnolo classe ’92 è un calciatore di qualità sublime che a Madrid ha sempre trovato meno spazio di quello che avrebbe meritato. Dopo 8 anni da titolare o primo rincalzo, quest’anno l’ex nazionale spagnolo ha trovato poco spazio e a 30 anni ha deciso di lasciare la squadra con cui ha vinto tutto per affrontare l’ultima esperienza della sua carriera. L’addio è giunto con un comunicato nel quale Isco ringrazia il Madrid e i tifosi per gli anni meravigliosi vissuti:

“Voglio ringraziare i compagni, gli allenatori, lo staff, i fisioterapisti, i magazzinieri, tutti quelli che lavorano a Valdebebas e al Santiago Bernabeu per tutto il lavoro, l’affetto e l’appoggio di cui tutti al mondo hanno bisogno e che a me non è mai mancato. E voglio anche ringraziare i tifosi, che mi hanno accolto in maniera incredibile dal primo giorno e che accompagnano la squadra in tutto il mondo”.

Isco ha anche raccontato il perché abbia scelto il Real Madrid quando giocava al Malaga e tutte le squadre del mondo lo avrebbero acquistato:

“Quando ero al Malaga e sapevo che dovevo andarmene mi ero accordato con un’altra squadra. Però mi ha chiamato il Real e al Real non si può dire di no, anche se c’è sempre qualche eccezione. Ricordo di aver detto alla gente che il Real non vinceva la Champions da molti anni, poi è arrivata la Decima e tutto il resto è storia. Nove anni più tardi, la mia tappa nel club che mi ha permesso di realizzare i miei sogni da bambino volge al termine. Ma a parte aver realizzato i sogni, aver vinto più titoli di quanti avrei mai immaginato, aver giocato con i migliori e aver conosciuto persone incredibili, MI SONO DIVERTITO DA MORIRE E NE È VALSA LA PENA“.

Infine ha chiuso il proprio messaggio d’addio con un’augurio che sa più di previsione: “Ho detto a un mio amico che non capivo perchè stavano smontando la festa a Cibeles se la quindicesima è già in arrivo! Arrivederci e Hala Madrid”.

Di scapa

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