Dal suo approdo in bianconero, Maurizio Arrivabene – amministratore delegato della Juventus dallo scorso 30 giugno – ha messo in chiaro che il rinnovo di Dybala sarebbe stato trattato con calma, come non fosse un tema prioritario per la nuova dirigenza bianconera.

E così siamo giunti a poco più di 3 mesi dalla scadenza del contratto del numero 10 argentino e ancora le parti non si sono sedute al tavolo delle trattative.

Prima del disastroso ritorno degli ottavi di Champions League con il Villarreal aveva dichiarato ai microfoni di Sky Sport:

“Il rinvio dell’appuntamento con gli agenti ha fatto discutere? Trovo questa querelle quasi ridicola, il momento è delicato e si è preferito rimandare. Abbiamo cinque rinnovi da fare, non è una presa di posizione nei confronti di nessuno dei cinque. Richiedevamo la massima concentrazione e abbiamo rimandato tutto”.

E in una lunga intervista al Corriere dello Sport il CEO bianconero ha parlato più per esteso della vicenda:

“In autunno avevamo trovato l’accordo, poi le cose sono cambiate. L’inverno scorso c’è stato l’aumento di capitale da 400 milioni, che serviva a aggiustare i conti, non per il mercato, in più aspettavamo la semestrale, di conseguenza si sono rese necessarie nuove valutazioni riassumibili nei quattro parametri: l’aspetto tecnico, il numero delle presenze effettive, la durata del contratto e il valore economico attribuibile al singolo giocatore. Parametri che devono essere rispettati. Abbiamo scelto di far slittare l’incontro semplicemente perché il tecnico ha voluto mettere in bolla la squadra, avevamo davanti a noi la partita di Genova e il ritorno di Champions. Il giorno dell’ultimo contatto con l’agente, non ricordo con precisione la data, ma era metà dicembre, alla domanda ‘possiamo ritenerci liberi?’, risposi sì, ma solo perché non avrei potuto chiudere l’operazione in quel preciso momento. Fu un atto di estrema onestà. Qualcuno ha scritto che a un certo punto sarei addirittura scappato da quella riunione. Scappato, capisce? Spiegai tanto all’agente quanto a Nedved e Cherubini che avevo un impegno personale inderogabile. Io non scappo. Pronta un’offerta al ribasso? Vediamo come si presenta Paulo, nulla è deciso”.

Le sue parole suonano quantomai come il possibile preludio di un addio.

Di admin

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