Renato Buso è stato uno dei protagonisti della Serie A degli anni ’90, scopriamo che fine ha fatto dopo il ritiro e cosa fa oggi.

Ad inizio carriera Renato Buso era considerato uno dei talenti più importanti del calcio italiano. Cresciuto al Montebelluno, squadra in cui esordisce in Serie C2 nel 1985 a soli 16 anni, alla fine del campionato viene comprato nientemeno che dalla Juventus. A Torino viene inserito nella rosa della prima squadra e viene utilizzato come riserva di Aldo Serena e Ian Rush. In quattro anni alla Juve Buso colleziona 52 presenze e mette a segno 10 reti. Niente male per un ragazzo di 20 anni che è già un punto di riferimento della nazionale under 21 italiana.

Nel 1989 viene ceduto per metà alla Fiorentina, in un’operazione che preannuncia il passaggio di Roberto Baggio ai bianconeri. Quell’anno gioca insieme al “Divin Codino” e a Dertycia, tramutandosi in ala o seconda punta in base alle esigenze. L’anno successivo viene riscattato dalla viola proprio nella trattativa che porterà Roberto Baggio alla Juventus. A Firenze pensano che Buso possa quanto meno far rimpiangere meno l’assenza del fuoriclasse vicentino, ma Renato non esplode mai e dopo solo un anno viene ceduto alla Sampdoria.

Dotato tecnicamente e rapido palla al piede, Buso si conferma un buon attaccante ma non riesce mai a fare il salto di qualità che tutti si aspettavano ad inizio carriera. Passerà successivamente al Napoli, alla Lazio, al Piacenza, al Cagliari e allo Spezia, concludendo la carriera nel 2004 nel quasi anonimato. Sono passati ormai 17 anni dal suo ritiro e su di lui si sa poco o nulla. Buso in realtà è rimasto nel mondo del calcio, cominciando ad acquisire esperienza da allenatore come vice allo Spezia. In seguito ha allenato la Sarzanese in Serie D, la primavera dello Spezia, gli allievi e la primavera della Fiorentina, prima di fare una seconda esperienza tra i grandi al Gavorrano ed un’altra alla Sambenedettese. Dal 2020 è l’allenatore dell’under 18 della Fiorentina.

Di scapa

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