Sembra proprio che Leo Messi abbia deciso di rimanere a vita nel Barcellona rinunciando ad una vagonata di milioni per concludere la carriera nella squadra che lo ha reso grande.

Da circa un anno si parla dell’addio di Lionel Messi al Barcellona. Tutto è partito dalla richiesta del fuoriclasse argentino di poter fare leva sulla clausola contrattuale che gli permette di sganciarsi in qualsiasi momento. Una richiesta che è nata dal fatto che Bartomeu, ex presidente dei blaugrana, aveva venduto Suarez e fatto la campagna acquisti senza tenerlo in considerazione. Leo si era sentito fuori dal progetto e, per la prima volta da quando è in Catalogna, messo in discussione, quindi aveva chiesto di andare via per permettere al club di rinascere con un nuovo ciclo. Il suo addio sembrava dunque cosa certa, visto che a giugno di quest’anno scadeva il contratto e Messi non ha nemmeno intavolato le trattative per il rinnovo.

Tuttavia in questi ultimi 12 mesi le cose sono cambiate: alla presidenza è tornato il suo amico ed estimatore Laporta, il diez è stato rimesso al centro del progetto e il club ha fatto di tutto per invogliarlo a restare: l’acquisto di Aguero e una campagna acquisti finalizzata a tornare vincenti sono solo una parte delle promesse fatte a Leo dal presidente. Quando lo scorso 30 giugno il contratto di Messi è scaduto, in molti pensavano che si sarebbe accasato a Manchester o a Parigi, ma Laporta ha sempre mostrato fiducia nel possibile accordo e nelle scorse ore è giunta la notizia che il fuoriclasse argentino avrebbe già deciso di rimanere.

I dettagli del nuovo accordo ancora non sono emersi del tutto, ma pare che Leo abbia accettato un contratto quinquennale al 50% di quanto guadagnava dal precedente. Una scelta di cuore quella del favorito al prossimo Pallone d’Oro che dopo la stagione appena conclusa avrebbe potuto accettare offerte economiche molto più ricche e una nuova avventura, invece ha deciso di rimanere fedele alla promessa di concludere la carriera europea nella squadra che l’ha accolto quando era un ragazzino.

La storia di Messi è in controtendenza con il calcio moderno. In un mondo in cui si va sempre alla ricerca dell’aumento di stipendio, in cui si sacrifica il cuore al vil denaro, l’argentino ha deciso di rimanere una bandiera, probabilmente l’ultima della storia di questo straordinario sport. La sua storia è in antitesi con quella di Donnarumma: nonostante Messi sia giunto alla fine della sua carriera e all’ultimo contratto importante, ha messo davanti a tutto gli affetti e la riconoscenza, mentre il portiere azzurro ha preferito il guadagno ad un progetto che lo vedeva centrale e che avrebbe fatto di lui un’icona della squadra che ama sin da bambino, nonostante sia solo all’inizio di una carriera che si prospetta straordinaria.

Di scapa

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