Sembrava destinato ad una fulgida carriera.
Giunto in Italia nel 2017, a 19 anni, viene dapprima aggregato ad una scuola calcio di Perugia, per poi essere aggregato in prova al Cagliari: per lui una partecipazione (con gol all’esordio) al Torneo di Viareggio e la firma di un contratto con il club sardo, nel marzo del 2017.
Ad aiutare il suo arrivo nel calcio italiano, narra Wikipedia, i buoni uffici dell’allora senatore Antonio Razzi con il regime nordcoreano.
Da quel momento in poi Han Kwang-song scrive la storia. Esordisce in prima squadra il 2 aprile 2017, nella trasferta di campionato vinta contro il Palermo e la settimana seguente realizza la sua prima rete con i rossoblù, nella partita persa in casa contro il Torino: diventa così il primo calciatore nordcoreano a giocare e segnare nella nostra Serie A.
Nell’agosto seguente viene ceduto in prestito al Perugia, in serie B, e per lui la partenza è davvero col botto: tripletta nella goleada degli umbri in casa dell’Entella (5-1 il risultato finale).
In sei mesi realizzerà 7 reti e verrà così richiamato dal Cagliari: sei mesi poco positivi in serie A (ma si sa che il massimo campionato non è come il cacmpionato cadetto) ed il ritorno a Perugia: per lui 4 reti in 19 gare nella seconda esperienza umbra prima del passaggio alla Juventus, che lo aggrega alla formazione Under 23.
Una stagione poco positiva in bianconero nella compagine militante in serie C e il trasferimento – l’8 gennaio 2020 – all’Al-Duhail, nel campionato Qatariota.
Ci si chiede quindi, adesso, che fine abbia fatto Han – giocatore che sembrava promettere davvero parecchio (dotato di buona tecnica, di un buon dribbling e di buona velocità, sembrava avere tutti i margini per diventare un buon giocatore, se non un campione).
Ebbene, Han Kwang-song è tornato in Corea del Nord.
Come raccontato da Marco Bagochi, esperto di sport nordcoreano, a VOA (Voice of America) a causa delle sanzioni inflitte dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (che ha obbligato tutti i lavoratori nordcoreani all’estero a tornare in patria) Han Kwang-song non è stato in grado di trovare una squadra con cui giocare ed è stato costretto a tornare in Corea del Nord.
Un peccato, considerando la giovanissima età (classe ’98, ha ancora 23 e una carriera davanti a sé).
Da ricordare inoltre come parlasse bene l’italiano: davvero encomiabile.