Il calciatore del Porto spiega ai giornalisti che il gol su punizione non è stato casuale, ma frutto dello studio fatto durante la preparazione della partita.

Dopo il deludente 3-2 che ha permesso al Porto di approdare ai quarti di finale ed ha sancito la seconda eliminazione di fila agli ottavi per la Juventus, i tifosi e i media si sono scagliati contro Pirlo e Cristiano Ronaldo. Principalmente  è stato preso di mira il portoghese, poiché il suo approdo a Torino ed il suo lauto ingaggio (60 milioni lordi e 31 netti all’anno) erano finalizzati alla vittoria della Champions League. All’indomani della terza eliminazione prematura, in molti giudicano il suo acquisto fallimentare sul piano tecnico e sportivo, oltre che gravoso sul piano del bilancio.

Si critica alla società l’acquisto del lusitano perché il bilancio dell’esperienza juventina di Cr7 è di 2 Scudetti, 2 Supercoppe italiane e una Coppa Italia: trofei che potevano essere vinti anche senza includere il portoghese in rosa e magari anticipando quel processo di rinnovamento iniziato solo la scorsa estate. Lo scorso anno è stato inoltre quello con meno trofei vinti negli ultimi 9 anni (solo lo scudetto) e quello in corso, con la Supercoppa già in bacheca, potrebbe essere ancora più magro dello scorso se l’Inter continua la sua corsa solitaria.

Al 5 volte pallone d’oro viene criticata la prestazione opaca sia all’andata che al ritorno, due partite nelle quali non solo non ha trovato la rete ma è stato per 210′ un ectoplasma in campo.  Nella partita di ieri a Cristiano Ronaldo non viene rimproverata solo la prova incolore e l’insolita mancanza di vena realizzativa, ma anche l’aver saltato prima della punizione di Sergio Olivera. Proprio sotto le sue gambe è passato il gol del momentaneo 2-2 che ha condannato la Juventus. Sull’episodio è stato categorico Fabio Capello: “Ha fatto un errore imperdonabile”. Eppure c’è chi non la pensa come lui, il centrocampista del Porto Chanchel Mbemba, il quale ha rivelato ai microfoni dei giornalisti: “Abbiamo visto i video della Juve e abbiamo studiato come si comportava la sua barriera sulle punizioni dal limite. Abbiamo notato che loro saltano sempre e quindi abbiamo lavorato molto su questo in allenamento. Il goal del 2-2 che ci ha permesso di passare il turno è figlio del nostro lavoro”.

Di scapa

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