Evelina Christillin spiega che c’è una possibilità che gli Europei si giochino soltanto in Inghilterra, ma la decisione verrà presa più avanti.
La stagione calcistica 2020/2021 procede tra mille difficoltà e stadi vuoti. La pandemia ha modificato il modo di vedere e vivere le partite in ogni parte del mondo e creato anche ingenti danni economici alle società calcistiche. La perdita degli introiti derivanti dalla vendita di tagliandi ha tagliato le gambe a tantissime squadre e causato un mercato invernale privo di veri e propri colpi. L’evolversi della pandemia, inoltre, mette in dubbio anche la possibilità che gli Europei si giochino. L’Uefa farà il possibile per permettere che la competizione venga giocata, ma per farlo probabilmente si abbandonerà l’idea di una competizione itinerante.
Proprio in considerazione di tale possibilità, l’Inghilterra in queste ore è stato il primo Paese ad avanzare la propria candidatura. Da quelle parti, infatti, ritengono che l’aver fatto un lockdown più rigido e l’aver accelerato la campagna di vaccinazione possa rendere il suolo britannico più sicuro. Interrogata su questa possibilità, il membro dell’Uefa Evelina Christillin non si sbilancia: “Non sono titolata a parlare per la Uefa; in questo momento la situazione è talmente in evoluzione per cui effettivamente decidere oggi qualcosa sarebbe impossibile. Ci sono varie opzioni in campo. Credo ci si aspetta ci siano maggiore persone vaccinate, prima di prendere decisioni definitive”.
Insomma al momento la situazione è troppo delicata e troppo poco prevedibile per prendere una decisione così importante. La data da controllare, secondo la Christillin, è il prossimo 20 aprile. A quel punto potrebbero esserci informazioni sufficienti per prendere una decisione definitiva. Con ogni probabilità si tratterà di una competizione senza pubblico, attualmente infatti non ci sono i presupposti per permettere ai tifosi di andare allo stadio, né tantomeno per gestire la mole di turismo che eventi di questo genere comportano.