Nato a Treviso nel gennaio del 1975, Luigi Sartor ha una lunga carriera in Serie A alle spalle – terminata di fatto nei primi anni 2000 con il passaggio alla Roma.
Cresciuto nella Juventus, ha avuto il primo importante exploit nel Vicenza – da dove è stato acquistato dall’Inter: per lui la Coppa Uefa 1997/98 (con Ronaldo il fenomeno centravanti) prima di quattro stagioni in Emilia con la maglia del Parma e l’inizio del declino (legato anche a diversi problemi fisici).
Proprio in Emilia (sull’appennino) Sartor è stato arrestato, assieme ad un complice (Marco Mantovani, 46enne parmigiano), colto in flagrante mentre stava curando 106 piante di marijuana in un casolare abbandonato.
Secondo le stime, la piantagione avrebbe potuto fruttare oltre due chili di sostanza stupefacente.
Come riportato da la Gazzetta di Parma, i due si trovano adesso agli arresti domiciliari. Sartor – che era stato fermato una decina di giorni fa simulando un controllo stradale di routine della vettura, con gli agenti che avevano avvertito all’interno del mezzo un forte aroma di marijuana – si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Non è il primo guaio per la legge per Sartor, gestore di un bar nel capoluogo emiliano:
coinvolto nella vicenda Calcioscommesse partita dalla Procura di Cremona nel 2011, è stato in carcere ma l’inchiesta si è conclusa per lui nel 2019 con la dichiarazione di prescrizione (per lui estinta la partecipazione ad associazione a delinquere).
Nel giugno 2015, inoltre, è stato condannato a 9 mesi di reclusione con pena sospesa più il pagamento dei danni e delle spese legali per maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna.