A oltre 20 anni dall’ultima volta il Como torna in serie A. Sembra passata un’eternità (ed in effetti un’eternità è passata): i Lariani hanno avuto il tempo di retrocedere tra i dilettanti e di tornare un gradino alla volta in massima serie. Non solo: oggi hanno la proprietà più ricca d’Italia (alle spalle della società c’è la Djarum, azienda indonesiana produttrice di sigarette aromatizzate con chiodi di garofano, attiva anche in investimenti di vario tipo) e alla guida della squadra c’è un ex calciatore del livello di Cesc Fabregas.

Ma chi guidava il Como quando raggiunse la serie A per l’ultima volta, nella stagione 2001/02?

Anche in quel caso si trattava di un ex calciatore, sebbene con una carriera più modesta di quella dell’ex centrocampista catalano: parliamo di Loris Dominissini, giunto a Como nel marzo del 2000 quando la squadra lombarda era in serie C e portata per mano in serie A con una entusiasmante doppia promozione – dalla C1 alla B nella stagione 2000/01 e dalla B alla A nella stagione 2001/02 (per altro da capolista in un campionato cadetto che vedeva compagini del calibro di Empoli, Napoli, Bari e Cagliari – queste ultime tre destinate a rimanere in seconda divisione).

In quella stagione il Como fu trascinato dai gol di Lulù Oliveira, in un attacco che poteva vantare la presenza di altre punte di tutto rispetto come Stephen Makinwa e Carlo Taldo, e il Como si ritrovò in serie A, dove però non riuscì a mantenere la categoria.

Per Dominissini 11 gare in serie A con zero vittorie e un esonero che comunque non cancellerà le due fantastiche stagioni precedenti. Al posto di Dominissini Preziosi chiamerà Eugenio Fascetti ma per i lombardi non ci sarà molto da fare: la squadra terminerà la stagione al penultimo posto e tornerà in serie B, prima dell’inferno delle serie minori (arriveranno due retrocessioni consecutive prima del fallimento).

Loris Dominissini dopo Como

Dopo Como, per Loris Dominissini una serie di esperienze non indimenticabili, spesso terminate con esoneri: Ascoli (esonero), Spezia (in serie C1 da subentrato), Udinese (nella sua Udine, in serie A, nessuna vittoria di nuovo e un altro esonero), Pro Patria (esonero), Reggiana (campionato completo con playoff in serie C, allora chiamata Lega Pro), Visé (in Belgio, in seconda divisione) e infine alcuni mesi al Lumignacco, in Eccellenza.

Dal 2014 Dominissini non siede più su alcuna panchina e nel 2021 ci lascia, a soli 59 anni. È una del oltre 190.000 vittime italiane del COVID-19: si spegne presso l’ospedale di San Vito al Tagliamento, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

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