Con la partita di ieri allo Juventus Stadium, Paulo Dybala ha detto addio ai bianconeri e si appresta ad un nuovo capitolo della sua carriera.
Juventus-Lazio di ieri ha dato un responso importante: i bianconeri stanno definitivamente chiudendo un ciclo e lo fanno con la peggiore stagione dell’ultimo decennio. La decisione di Allegri di togliere tutti i big dal campo mentre era in vantaggio per 2-1 ha comportato il ritorno della Lazio e il definitivo 2-2 che permette alla squadra romana di conquistare un posto in Europa League. Ma ha anche fatto capire che il tecnico ha ormai mentalmente chiuso la stagione e vuole pensare ad un futuro basato sui giovani in rosa e su quelli che li affiancheranno il prossimo anno.
La Juventus del dopo Dybala ha un futuro incerto
Ci sarà molto da lavorare, visto che il centrocampo è tutto da ricostruire e che accanto a Locatelli ci dovranno essere interpreti di altro spessore se la prossima stagione si vuole puntare a risultati differenti. Si parla di Pogba e Milinkovic-Savic, due big che arriverebbero a costo zero e che alzerebbero senza dubbio il livello qualitativo della mediana bianconera. Si tratta però di calciatore che si avviano alla fase finale della propria carriera e che potranno essere utili adesso e non per la costruzione di un intero nuovo ciclo.
L’altro grande “anziano” in orbita Juve sembra essere Angel Di Maria. L’argentino ha dichiarato di recente di voler fare un’ultima stagione in Europa, conclusa la quale tornerà in Argentina per concludere una carriera straordinaria. L’esterno del PSG arriverebbe come sostituto di Paulo Dybala, ma sarebbe una soluzione temporanea proprio perché Angel non ha intenzione di rimanere a lungo in Europa. In ogni caso parliamo sempre di un calciatore dell’88 che il prossimo anno avrà 35 anni.
Il rischio che si palesa è quello di ripetere gli errori dell’ultimo periodo: prendere grandi nome in scadenza contrattuale e offrire loro stipendi faraonici senza che ci sia un progetto calcistico a supporto. Questo doveva essere l’anno in cui Dybala tornava al centro del progetto affiancando Chiesa e un centravanti per un attacco sulla carta di qualità. L’argentino però è stato più fuori che dentro il campo, Chiesa si è infortunato e Vlahovic è arrivato solo in corso d’opera.
Il prossimo anno la Juve si trova con il solo Vlahovic e un Chiesa che dovrà prima di tutto recuperare la forma e poi capire se potrà tornare ai livelli della passata stagione. Morata, per quanto volenteroso e a tratti bello da vedere, è discontinuo e appare sempre più un esubero. Kulusevski è stato bruciato e venduto, Kean è privo del carattere che serve per giocare a questi livelli, inoltre allo strapotere fisico non accoppia una tecnica di base degna di nota. Kaio Jorge non è mai sceso in campo e nessuno sa quale sia il suo reale valore.
Paulo Dybala, quale sarà il futuro della ‘Joya’?
In un simile parco attaccanti risulta incomprensibile la decisione di lasciar partire il giocatore dal maggior tasso tecnico. La verità è che la Juve non ha mai creduto fino in fondo al talento dell’argentino e le scelte di mercato fatte in questi anni ne hanno impedito l’esplosione. Nel periodo migliore della sua carriera il club torinese si è fatto sedurre dall’obiettivo Champions prendendo un Cristiano Ronaldo in fase calante. L’arrivo del portoghese ha allontanato Dybala dalla zona gol e ne ha di fatto limitato l’incidenza nella fase offensiva.
Dopo un primo anno di ambientamento, con Sarri in panchina Paulo è tornato il leader tecnico della squadra ed è gran parte merito suo l’ultimo scudetto dei bianconeri. Nel 2020 la “Joya” era l’anima della squadra e la sua assenza nel ritorno di Champions contro il Lione si è sentita: la Juve era priva dell’unico giocatore in grado di creare azioni offensive e sul campo si è notato. Negli ultimi due anni, complici infortuni, cambi di allenatore e modulo, incomprensioni e sfiducia, Dybala ha fatto vedere solo a sprazzi il suo enorme talento.
Il mancato rinnovo è dunque una conseguenza naturale di quanto successo ed ora Paulo è libero di scegliere il progetto che potrebbe rilanciarlo e permettergli di esprimere il suo enorme potenziale. Si parla di Inter e Roma, probabilmente la scelta migliore sarebbe Milano, principalmente perché con Inzaghi potrebbe trovare motivazioni e schemi di gioco che lo possono esaltare. Il rischio, a questo punto della carriera, è che Dybala rimanga un eterno incompiuto, un calciatore talmente bello da vedere giocare che sembra possa spaccare tutto, ma talmente fragile da non riuscire a mettere a frutto quel talento che madre natura gli ha gentilmente donato.