La storia di Michele Paramatti è una di quelle favole calcistiche che fanno sempre bene a questo sport. Cresciuto calcisticamente nella SPAL, il terzino di Salara (che ha il pregio di saper giocare senza problemi su entrambe le fasce) si ritrova senza squadra all’età di 27 anni, dopo tante stagioni con la maglia della squadra di Ferrara.
Siamo nell’estate 1995, quando Michele Paramatti sceglie comunque di mantenersi allenato con l’Equipe Romagna. Finché non arriva Gabriele Oriali, allora direttore sportivo del Bologna, che decide di dargli un’opportunità proprio con il team felsineo.
Una scelta che si è rivelata totalmente azzeccata. Paramatti diventerà un idolo dei tifosi del Bologna e negli anni successivi indosserà la fascia di capitano della squadra. Con i rossoblu, il terzino ambidestro salirà subito in Serie A e arriverà a giocare addirittura una semifinale di Coppa UEFA contro il Marsiglia, con la finale sfumata a pochi minuti dal termine.
In tutto, Paramatti collezionerà 135 presenze con il Bologna, prima del suo passaggio alla Juventus. Con i bianconeri non riuscirà mai a diventare titolare, ma fornirà comunque il suo contributo per la conquista dello scudetto del 2001-2002 (quello del famoso 5 maggio).
Concluderà la sua carriera con un ritorno a Bologna nella stagione 2002-2003 e poi con la Reggiana l’anno successivo, in C1. Ma cosa fa oggi Michele Paramatti?
L’ex Bologna e Juve – che compirà domani 54 anni – ha fondato una società immobiliare e si occupa personalmente della stessa. Suo figlio Lorenzo, 27 anni, è anch’egli un calciatore: attualmente milita nell’Universitatea Craiova, in Romania, dopo aver indossato le maglie di Siena, Gubbio, Pro Piacenza e Rimini.