Era l’inizio del nuovo millennio.
Come da diversi anni a quella parte, usavo comprare il Guerin Sportivo – tra i più antichi giornali dedicati allo sport esistenti in Italia.
E così in un numero dell’inizio del millennio, qualcuno scriveva delle nuove leve da tenere d’occhio che avrebbero potuto rappresentare il futuro del calcio italiano.
E, in questo articolo, si scriveva di un trequartista che avrebbe potuto seguire le orme di un mostro sacro come Roberto Baggio.
Un mostro sacro capace di vincere un Pallone d’oro e di trascinarci – praticamente da solo – ad un passo dal quarto mondiale (nel 1994. Il quarto mondiale arriverà poi nel 2006).
E se il mio ricordo sull’articolo del Guerino può non essere esattamente affidabile, ciò che è certo – ce lo ricorda Wikipedia – è che nel 2001 è stato inserito nella lista dei 100 migliori giovani calciatori stilata da Don Balón.
Il giovane trequartista in questione veniva da Napoli ma militava nella fervida cantera dell’Empoli.
Si chiamava Francesco Lodi e l’Empoli lo aveva acquistato nel 1995, quando Francesco – detto anche Ciccio – aveva 11 anni.
Un importantissimo acquisto in prospettiva, ma in terra toscana – tra i grandi – sembra avere più di qualche difficoltà ad affermarsi.
Una stagione discreta tra i cadetti (nella stagione 2004/05) prima di una stagione anonima in serie A e la cessione a Frosinone.
In terra ciociara Lodi fa benissimo: 11 reti alla prima stagione e addirittura 20 alla seconda, mettendosi in luce con una delle sue skill più importanti (confermate poi nell’arco degli anni) – il tiro su punizione.
Da fermo col suo maradoniano mancino Lodi è una macchina, tant’è che subito sotto il podio (occupato dai mostri sacri Messi e Cristiano Ronaldo e da uno specialista come Pjanic) è lui ad essere il maggior marcatore su punizione nel decennio 2010-19.
Il decennio in questione inizia a Frosinone, dove tornerà per 6 mesi dopo due stagioni tra Empoli e Udine.
Dopo Frosinone, per lui, è il momento di trasferirsi a Catania.
La città etnea si innamora di lui e lui si innamora della città etnea, ché con quel vulcano forse gli ricorda un po’ la sua Napoli; ché la mia raggiante città è una città di cui innamorarsi, specie se non è la tua.
Per Lodi due stagioni e mezzo a Catania, con 20 reti e una attitudine da leader assoluto – giocando ormai da regista.
Andrà poi a Genoa, a Parma e di nuovo a Udine, ma da nessuna parte troverà il calore rossazzurro, cosicché all’inizio della stagione 2017/18 – per amore della città e della maglia con cui ha giocato sin lì solo in serie A – fa un doppio salto carpiato fino alla serie C.
Altri due anni e mezzo a Catania, gol epici (si veda quello contro la Triestina) e qualche promozione sfiorata fino al trasferimento proprio a Trieste. Ma lui nella pur bella città del nord est non si trova e così tornerà in Sicilia, seppur tra i dilettanti.
Cosa fa Ciccio Lodi oggi?
Ciccio Lodi – all’alba dei 38 anni (li compierà il 23 marzo del 2022) – gioca nell’Acireale, compagine della provincia catanese con due annate in serie B nei ’90.
Prima di Acireale, sei mesi a Messina – ché quando ti innamori della Sicilia è davvero difficile lasciarla.