Kallon in Sierra Leone è un cognome abbastanza frequente, come sottolineato da Goal.com in un ottimo (e ampio) articolo dedicato al talento del Genoa.

Lui di nome fa Yayah e non è parente di Mohamed, attaccante come lui, passato dalla Genova rossoblu a sua volta.

Era la stagione 1997/98, il Genoa era in serie B, e Mohamed ebbe il primo exploit in terra tricolore: 10 reti in 26 gare tra i cadetti.

Yayah Kallon non era ancora nato.

Nascerà il 30 giugno 2001, quando Mohamed si appresta a tornare all’Inter (società che lo ha portato in Europa, mandandolo in prestito in mezza Italia) per giocare quasi da titolare una stagione, complici le frequeunti assenze di due mostri sacri come Bobo Vieri e Ronaldo (il Fenomeno).

A fianco a lui Nicola Ventola, a fine stagione per lui 15 reti in 41 gare in tutte le competizioni.

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Ma noi siamo qui per scrivere di Yayah, nato a Kono in quel 2021.

Ha 20 anni e la sua storia è quella di tanti africani, giunti in Europa attraverso mille peripezie.

Come raccontato ai canali ufficiali del club ligure, a 14 anni è stato costretto af uggire:

“Al mio paese in Sierra Leone c’è un gruppo terroristico che rapisce i bambini per trasformarli in soldati e i miei genitori avevano paura che potesse succedere anche a me così hanno deciso di farmi partire. E’ stata dura, non volevo ma era la cosa migliore da fare”.

“Il viaggio è stato lungo e difficile, all’inizio ero da solo poi lungo il percorso ho incontrato ragazzi di tanti paesi, dalla Costa d’Avorio al Senegal al Mali ed anche se non parlavamo la stessa lingua abbiamo fatto gruppo. Il momento peggiore è stato sicuramente il periodo in Libia.

Lì non c’erano regole e incontravi ragazzini che giravano armati. Per pagarmi la traversata via mare ho lavorato, dalla pulizia nelle case al muratore e quando sono riuscito a raccogliere i mille dinari che servivano mi hanno rapinato così ho dovuto ricominciare da capo”.

Una storia che dovrebbero leggere gli amici che credono che i migranti siano poco più che dei vacanzieri.

Ad ogni modo, Kallon giunge in Italia.

Prima la Sicilia (Lampedusa, poi Scicli) poi quello che i siciliani chiamano “il continente” (Genova).

Un provino fallito a Chiavari (per l’Entella), una stagione da giovanissimo nei dilettanti (con 0 reti ma 6 assist in 17 gare) a Savona, prima dell’approdo alle giovanili dei rossoblu.

Dove si mostra quantomeno devastante.

10 gol e 10 assist in 27 gare e per lui il salto in serie A e pressoché naturale.

L’anno scorso i suoi primi 44′, quest’anno il primo esordio da titolare alla prima di campionato e la prima rete tra i grandi in Coppa Italia.

E l’idea che il futuro – dopo le tremende peripezie citate – è tutto suo.

Nota ai margini: in occasione della rete della vittoria del Genoa contro il Perugia all’88’ della gara di Coppa Italia che ha visto il passaggio del turno dei liguri, Kallon ha dedicato la rete al recentemente scomparso Gino Strada, fondatore di Emergency.

A testimonianza che Kallon non dimentica.

Di admin

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