Non siede più su una panchina dal 2014, quando guidò i neroverdi per 5 gare (fu esonerato dopo 5 sconfitte).
Non vince una gara in serie A dalla stagone 2011/12, quando – alla guida del Genoa – fu anche esonerato, riassunto ed esonerato ancora (in pieno stile Preziosi).
E adesso si dedica alla sua più grande passione, dopo il calcio, il vino.
E’ Alberto Malesani, astro nascente della panchina tricolore nei ’90: portò il Chievo Verona in Serie B, per poi guidare Fiorentina e Parma.
In Emilia Romagna, i successi più importanti: una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e anche una Coppa Uefa (con una squadra che – a vederla oggi – non dubitiamo potrebbe puntare a vincere il titolo nella Serie A attuale: Buffono – Cannavaro, Sensini, Thuram – Vanoli, Boghossian, Veron, Baggio, Fuser – Chiesa, Crespo).
Poi, un lento declino, fatto di esoneri e risultati non indimenticabili: i migliori risultati, due secondi posti in Grecia alla guida del Panathinaikos.
E, in Grecia, si rese protagonista di una conferenza stampa epica – in cui si domandava, alla metà degli anni ’00: “Cos’è diventato il calcio? Una giungla, cazzo”.
In seguito, nella già citata esperienza ligure, un’altra conferenza che verrà ricordata.
Ché di Malesani viene ricordata ad oggi una grandissima verve (e una importante spregiudicatezza, con eco anche sul campo – ché le sue squadre giocavano quasi sempre a tre punte).
Cosa fa Malesani oggi?
Da ormai diversi anni Malesani si è allontanato / è stato allontananto dal mondo del calcio.
E così si è dedicato a tempo pieno alla sua altra passione, il vino.
Come ricorda Wikipedia:
“Amante del buon vino, a seguito del progressivo abbandono del mondo del calcio ha comprato un terreno a Trezzolano di Verona (Malesani è nato a Verona, ndr), nel quale, grazie alla collaborazione di un amico enologo, produce Valpolicella e Amarone”.
E come raccontato alla Gazzetta dello Sport ieri, il suo futuro è solo legato al vino:
“Calcio e vino? La vendemmia la farò a settembre”. E se dovesse arrivare una proposta? “Lasci perdere. Mi sa che non arriva, poi chissà… Vedremo”.