In un momento in cui fanno rumore i problemi di liquidità di alcune squadre della Serie A, bisogna anche evidenziare i casi virtuosi.
Ma andiamo con ordine e parliamo in primo luogo delle società che hanno problemi e citiamo in tal senso uno stralcio di un articolo di Repubblica:
“La Federcalcio benedirà un via libera formale agli accordi con i calciatori: chiunque non fosse in grado di pagare gli stipendi potrà rimandare i pagamenti, a patto di avere un accordo firmato con i dipendenti in sede protetta, ossia alla commissione provinciale del lavoro. Non serve nemmeno averlo con tutti: l’importante sarà pagare regolarmente chi non dovesse aderire. Un intervento che non è formalmente uno spostamento del termine dei salari, ma che può produrre l’effetto di permettere a chi non fosse in grado di pagare di accordarsi per versare gli stipendi più avanti. Anche a maggio. Ieri (il 28 gennaio, ndr) l’Inter ha saldato luglio e agosto, e non è l’unica in ritardo. Ma tanti sono in regola, il Napoli è l’unica ad aver già bonificato oltre alle mensilità di novembre e dicembre anche gennaio”.
E se De Laurentiis si mostra esempio virtuoso, c’è chi fa ancor di più – in barba a maligni soprannomi affibbiatigli dalla tifoseria: il presidente della Lazio Claudio Lotito ha deciso di pagare in anticipo le prossime due mensilità di febbraio e marzo.
Interpellato dall’Ansa, Lotito ha così spiegato il gesto: “L’ho fatto per dare un segnale”.
Bisogna comunque sottolineare come – nonostante il gesto rappresenti sicuramente un forte segnale – il monte ingaggi dei biancocelesti sia il sesto della Serie A, con 83 milioni di euro all’anno da corrispondere ai propri calciatori, mentre l’Inter (per fare il nome della società più “chiacchierata”, che sta vivendo problemi legati alle restrizioni volute dal governo cinese) ha – al netto delle cessioni di gennaio – un monte ingaggi da 149 milioni all’anno (cresciuto di 36 milioni rispetto all’anno scorso).