Il managing director dell’area football della Juventus, Fabio Paratici, parla del futuro di Cristiano Ronaldo e del motivo per cui prende uno stipendio fuori dai normali parametri.

La Juventus ha perso lo scontro diretto contro l’Atalanta e al termine della giornata potrebbe trovarsi o a pari punti con il Napoli, al quarto posto in classifica (e dunque a rischio zona Champions) oppure a meno 15 punti dalla vetta e meno 4 punti dal secondo ponto in classifica. A sette giornate dalla fine del campionato, insomma, i bianconeri si troverebbero in una posizione di classifica davvero al di sotto delle aspettative di inizio anno, con il rischio di vedersi buttati fuori dalla qualificazione nella massima competizione europea.

Logico che in una situazione del genere si pensi al futuro e alla progettazione della prossima stagione. L’argomento principe, ovviamente, è il futuro di Cristiano Ronaldo. Il portoghese ha ancora un anno di contratto a 31 milioni di euro a stagione più contributi, una voce importante sul bilancio alla quale dover dare attenzione. Difficile, infatti, che la Juventus gli proponga un rinnovo contrattuale (nella migliore delle ipotesi un contratto di un anno a cifre inferiori a quelle pattuite tre anni fa), dunque è logico che si pensi ad un’eventuale cessione prima di perderlo a costo zero.

Interrogato sulla questione e sullo stipendio esorbitante percepito dal portoghese, Fabio Paratici ha dichiarato: “per quanto riguarda Cristiano, credo che sia non solo un calciatore, non solo un atleta, ma un personaggio a tutto tondo di più alto livello. Quindi il suo salario comprende tante cose che vanno al di là delle reti che fa, come gioca, ma soprattutto per quello che rappresenta per un club che lo tessera, per milioni e milioni di tifosi”. Insomma la Juventus non paga solo il calciatore CR7, ma anche il personaggio ed il brand che sono a lui connessi: “Credo ci siano delle ricerche che dicono che è la persona più conosciuta nel mondo, da questo ne consegue tutta una serie di considerazioni. È un discorso veramente a parte, come per pochi personaggi pubblici, non solo sportivi, ma personaggi planetari che vanno al di fuori di una logica di calcio e di sport”.

Di scapa

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